Nel 1919 Walter Gropius aveva ricevuto dal governo della neonata repubblica di Weimar, l’autorizzazione per aprire la scuola del Bauhaus e, Johannes Itten, suo collaboratore, aveva introdotto un corso preliminare per tutti quegli studenti che avevano mostrato interesse nei confronti del mondo dell’arte.

Avendo un’estrema autonomia sui temi e sulla struttura delle lezioni, Itten riuscì a dare vita a uno dei corsi più innovativi della scuola, ribaltando i modi sia di insegnare che di apprendere.

Il volume «Teoria della raffigurazione e della forma», appena uscito per il Saggiatore (23,00 euro), raccoglie le indicazioni creative di Itten per l’insegnamento al Bauhaus.

Questo volume rappresenta il manifesto di una nuova concezione di arte. Non si trattava più di «copiare» dal passato, ma di indagare in modo soggettivo, motivato e creativo la materia che ci si accingeva a riprodurre.

Le immagini del libro rappresentano gli esempi che spiegano come affrontare il nuovo modo di disegnare, dipingere e raffigurare ascoltando le proprie emozioni personali, invece che seguire regole precise e antiquate. Le regole di esecuzione diventavano quelle personali e, ogni forma concepita e spiegata secondo regole individuali non poteva risultare sbagliata.

«Solo quando una forma rappresentata ci fa rivivere in prima persona questo contenuto, si prova in prima persona l’effetto di un’opera d’arte», aveva detto Itten, sottolineando anche che «i miei migliori studenti sono stati quelli che, ispirati dalla loro stessa intuizione, avevano scelto altri e nuovi percorsi».

Il corso aveva lo scopo di far esercitare gli studenti per la rappresentazione (pittura, scultura, fotografia, uso del colore, del ritmo e dei contrasti di forme e tonalità), con lo scopo finale di trovare la soluzione migliore, sempre rispettando le proprie emozioni e la propria sensibilità. Itten raccontava come le sue lezioni comprendessero anche esercizi iniziali di respirazione e concentrazione, con lo scopo di eliminare le proprie tensioni e rigidità. Lo stesso Itten – lo aveva poi detto negli anni Sessanta – raccontava che qualcuno lo aveva preso in giro perché «facevo questi esercizi prima delle lezioni».

Ma il Bauhaus fu fondamentale per ogni storia di grafica e disegno.

Proprio Itten si riferisce a questo libro come il corso basilare su cui ogni artista dovrebbe porre le proprie basi. Questo è un testo fondamentale, da cui si può apprendere la lezione di Itten che presenta il suo metodo di insegnamento e condivide il suo pensiero filosofico. Qui descrive i suoi metodi per incoraggiare i suoi studenti all’importante uso creativo della luce e del buio, dei materiali e del tessile, del ritmo e dell’uso creativo della forma e del colore in modo soggettivo.

Le 197 tavole raccolte da Itten di lavori degli studenti, includono studi della natura, delle forme e dell’astrazioni, e lavori e progetti tridimensionale nelle arti applicate. In un articolo sul Bauhus nell’agosto del 1957 H. Von Erffa aveva poi detto che: «Itten era il nostro spirito guida… Era la personalità più forte all’interno del Bauhaus e i metodi di insegnamento che utilizzava in quegli anni, e che erano in parte di sua invenzione, oggi sono usati in molte scuole degli Stati Uniti».

Nel libro Itten spiega anche come le tre forme principali, (cerchio quadrato e triangolo) corrispondono alle quattro direzioni: «la caratteristica del quadrato è l’orizzontale/verticale, quella del triangolo la diagonale, e quella del cerchio è quella circolare».