Visioni

Itinerari per un’altra drammaturgia a confronto con il territorio

Itinerari per un’altra drammaturgia a confronto con il territorioUna scena da "Vite di Ginius" di Max Mazzotta – foto di Michele De Rango

A teatro La tre giorni del DramaFest, organizzato tra Cosenza e Rende da Max Mazzotta, attore e regista di Libero Teatro

Pubblicato 11 mesi faEdizione del 2 dicembre 2023

Che sorpresa il DramaFest, organizzato tra Cosenza e Rende da Max Mazzotta, attore e regista di Libero Teatro, che ne cura la direzione artistica. Inaspettato per gli spettatori, ma non per il gruppo guidato da Mazzotta, convinto già prima del covid della necessità di un festival della nuova drammaturgia, da mettere in relazione con Unical e territorio di una città che, a dispetto del suo patrimonio architettonico, appare oggi fuori dalle rotte culturali e abbandonata al suo destino di spopolamento, finanche abitativo. Una piccola e significativa proposta di spettacoli e approfondimenti, programmati in tre giornate, partite con Vite di Ginius dello stesso Mazzotta, e seguite da due esempi eccellenti del nostro teatro, Divine di Danio Manfredini e Il cortile di Spiro Scimone – in scena con Francesco Sframeli e Gianluca Cesale, diretti da Valerio Binasco. Per chiudersi con Celeste di Fabio Pisano, qui con Liberaimago anche regista, che si sta facendo notare per le tematiche delle sue scritture. Complice il Disu – Dipartimento di studi umanistici e il Dam, spazio multimediale autogestito, gli autori, guidati da Carlo Fanelli, hanno trovato la dimensione ideale per raccontarsi agli studenti.

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