Le identità dei tre autori della strage di London Bridge e Borough Market di sabato sera sono state rivelate dalla polizia fra domenica e lunedì. Sono stati Khuram Butt di 27, Rachid Redouane di 30, e Youssef Zaghba di 22 anni a uccidere sette persone e ferirne 48 sabato sera, attorno alle dieci.

Nato in Pakistan, sposato e padre di due figli piccoli, Butt era arrivato in Gran Bretagna come richiedente asilo e aveva perfino lavorato nell’assistenza ai clienti della metropolitana della capitale, cosa che gli avrebbe dato accesso ai tunnel sottostanti Wesminster quando di servizio nell’omonima stazione. Era stato indagato due anni fa dall’antiterrorismo, finito in un documentario della rete televisiva Channel 4 sul jihadismo metropolitano e ripetutamente segnalato per l’integralismo da conoscenti e imam.

Era seguace del controverso (e ora incarcerato) attivista Anjem Choudary. Redouane si diceva libico marocchino e aveva una carta d’identità irlandese ma gli inquirenti non sono sicuri della sua identità. La moglie, inglese, è stata arrestata e successivamente rilasciata come tutte e dodici le persone arrestate domenica mattina a Barking, Dagenham e East Ham. Era ignoto ai servizi.
Zaghba, nato in Marocco da madre italiana e padre marocchino e residente discontinuo a Bologna, dove era stato fermato mentre cercava di recarsi in Turchia. Scagionato dalle accuse di terrorismo, le sue generalità erano state comunque passate al MI5. Lavorava part time in un ristorante e manteneva contatti con la madre in Italia. Anche lui viveva in East London.

È stata aperta un’altra inchiesta interna all’MI5 sulla gestione delle informazioni e delle decisioni. Al momento ricoverate in ospedale sono ancora 32 persone di cui 15 in condizioni molto serie, mentre sono state confermate le identità di altre due vittime, l’australiana Kirsty Boden, di 28 anni e James MacMullan, di 32.