L’Italia è il Paese europeo che più degli altri ha perso fiducia nell’Euro: meno 23 punti percentuali dal 2007 a oggi.
Lo sostiene una ricerca dell’Istituto Cattaneo sui dati dell’Eurobarometro. Negli ultimi sei anni si è creata una spaccatura tra i paesi dell’Europa mediterranea e le altre nazioni dell’Eurozona: A favore della moneta unica nel 2007 si era dichiarato il 64% dei cittadini dei Paesi del Sud. Oggi il dato è inferiore di sette punti (57%).
I cittadini della Francia, Grecia, Italia, Spagna e Portogallo hanno perso fiducia nell’euro, ma niente a confronto dell’Italia dove il divario tra italiani pro e contro è diminuito di 10 punti. È la flessione più elevata tra i Paesi dell’Eurozona.

All’inizio dell’epoca euro nel 2000, gli italiani che lo vedevano con favore erano il 76%, oggi sono appunto il 57%. Da essere uno dei paesi più favorevole all’euro, l’Italia è finita in fondo classifica. «Di questa sfiducia -spiega l’Istituto Cattaneo- alcuni partiti si sono impossessati nella campagna elettorale». Una sfiducia tuttavia «pre-esisteva ai partiti e alla campagna elettorale. Il grande valore emotivo della moneta per qualsiasi cittadino e il fatto che fosse cresciuta la sfiducia nei confronti dell’Euro ha spinto alcuni partiti come Lega nord, M5S, Fdi e in parte Fi, a cavalcare questo tema e ad amplificarlo ulteriormente». «Per questo il fenomeno appare radicato nell’opinione pubblica, quindi ancor più preoccupante -conclude il Cattaneo – agli occhi di chi ha guardato all’Europa con speranza».
Il fenomeno appare radicato nell’opinione pubblica, quindi ancor più preoccupante agli occhi di chi ha guardato all’Europa con speranza, aggiunge l’istituto bolognese.

In Germania, invece, aldilà del calo medio dei favorevoli all’Euro (dal 69% al 66%), «l’opinione dei tedeschi è rimasta quasi immutata (72% nel 2007 e 71% a fine 2013)» .