È il D-Day per la nazionale di Prandelli che si gioca il tutto e per tutto nella partita con l’Uruguay. Per le statistiche sono stati nove i precedenti fra le due formazioni, tra gare ufficiali e amichevoli, e la bilancia pende a favore dei sudamericani: 3 vittorie contro le 2 degli azzurri e 4 pareggi. Ai mondiali è la terza volta, la prima dopo 24 anni dopo l’ottavo di finale, disputatosi a Roma, dove vinsero gli azzurri per 2-0.

Alla nazionale basta un pareggio per qualificarsi, ma è indispensabile anche una prova di carattere dopo l’esordio convincente con gli inglesi e la penosa prestazione contro il Costarica. Ieri, intanto, durante il riscaldamento piccolo brivido per Salvatore Sirigu: il portiere mentre provava col preparatore è rimasto a terra dolorante al ginocchio destro.

Le cure del medico azzurro hanno consentito in ogni caso al giocatore di riprendere l’allenamento e di partecipare alla partitella dieci contro dieci, nella quale Prandelli schiera da una parte Cassano-Immobile, dall’altra Balotelli unica punta con Cerci e Insigne. Ma la distribuzione delle pettorine sembra mischiare le carte delle indicazioni che spingono verso un 3-5-2 per la partita odierna. A spingere la nazionale prova Andrea Pirlo: «Tutte le partite del Mondiale sono emozionanti: ma se la partita da dentro o fuori, lo è ancora di più. Quella con l’Uruguay sarà come una semifinale o una finale: ed è bello giocarla». «Sarebbe una delusione – ha aggiunto – chiudere la mia carriera azzurra con un’eliminazione», ha aggiunto.

Quella con l’Uruguay è l’occasione giusta per Ciro Immobile che dovrebbe finalmente esordire dal primo minuto. Così, il capocannoniere del campionato di serie A proverà a scardinare la difesa dell’Uruguay al fianco di Balotelli, anche se fino ad adesso il ct li considerava (quasi) incompatibili. Il modulo – viste le asseza e per cercare maggiore sicurezza ai reparti – cambia. Via il 4-1-4-1 dei primi due match, si prova con il 3-5-2 ovvero il modulo juventino e soprattutto il fulcro della difesa bianconera. Prandelli dovrebbe schierare a presidio dell’area italiana l’asse Buffon-Barzagli-Bonucci-Chiellini-Pirlo.

Vedremo. Intanto – sempre nel girone D – il Costarica qualificato affronta l’Inghilterra, ma ha la testa già agli ottavi di finale dove affronterà a Rio la vincitrice del girone C, ovvero la squadra del paese del ct Jorge Luis Pinto, la Colombia. Per la sicurezza matematica servirà un pareggio oggi per garantirsi automaticamente il primo posto del girone.

Nel girone C la Colombia già qualificata affronta il Giappone che fin qui ha conquistato un punto con la Grecia e con gli ellenici si «gioca» il terzo posto valido per gli ottavi (il secondo è virtualmente nelle mani del Costa D’Avorio). Certo per i nipponici sarà impresa titanica, perché fin qui nei 16 incontri disputati le nazionali asiatiche non sono mai riuscite a sconfiggere quelle sudamericane: 13 sconfitte e 3 soli pareggi.