Sono stati 14.320 i nuovi casi Covid ieri in Italia su 330.075 test. Il tasso di positività è salito al 4,3%. Superati i 4 milioni di contagi da inizio epidemia: 4.009.208 in tutto. I decessi sono stati 288, per un totale di 120.544. In terapia intensiva 71 ricoverati in meno, 2.640 complessivamente; nei reparti ordinari 509 unità in meno, 19.351 in tutto; in isolamento domiciliare 416.718 persone. La regione con più casi è stata la Lombardia (2.306) seguita da Campania (1.986), Puglia (1.501), Lazio (1.124). Ieri è scattato il divieto di ingresso dallo Sri Lanka, dopo India e Bangladesh.

Nella mappa europea del contagio è finita in rosso scuro solo la Valle d’Aosta, il resto del paese in rosso. Domani l’Istituto superiore di Sanità aggiornerà quella italiana: dovrebbero rimanere in arancione Calabria, Sicilia e Basilicata più la Sardegna. Rischia il rosso la Valle d’Aosta. La Puglia sperare nella zona gialla. Dopo 52 giorni, la media nazionale di occupazione dei posti letto da parte di pazienti Covid nelle terapie intensive è scesa al 29%, sotto la soglia critica del 30%. Ma 8 regioni sforano: Toscana (41%), Lombardia (39%), Puglia (39%), Piemonte (35%), Marche (33%), Lazio, Emilia Romagna e Calabria al 31%.

Ieri pomeriggio sono state superate in Italia i 19 milioni di dosi di vaccino somministrate (19.060.794); in 5.638.125 hanno completato il ciclo. Il commissario Figliuolo aveva fissato a ieri l’appuntamento con il target delle 500mila dosi al giorno, le proiezioni nel pomeriggio davano una forbice vicina all’obiettivo (mercoledì erano state 358.943). L’Italia (in base ai dati aggiornati a ieri dall’Ecdc) ha immunizzato il 26,4% della popolazione e si colloca dietro Francia (26,7%), Spagna (27,6%) e Germania (28,1%). Mercoledì i tedeschi hanno somministrato oltre un milione di dosi in 24 ore (730mila da parte dei medici di base, 360mila negli hub).

In base al rapporto settimanale della fondazione Gimbe, siamo in ritardo nella fascia 60-79 anni: «Le consegne dei sieri stanno aumentando ma l’incremento settimanale non è costante» spiega il presidente, Nino Cartabellotta. Al 28 aprile (aggiornamento ore 6.10) risultano consegnate il 29,5% delle dosi previste per il primo semestre 2021 pari a 22.463.020 dosi. «Le somministrazioni continuano gradualmente a salire, sia guardando al numero delle dosi settimanali (+10,7% negli ultimi 7 giorni), sia alla media mobile a 7 giorni, aumentata da 324.081 al giorno (20 aprile) a 355.582 (27 aprile). Nonostante questo incremento, il numero di vaccinazioni giornaliere non raggiunge i target definiti per la settimana 22-29 aprile dal Figliuolo».

Quanto alle categorie, «se la vaccinazione degli over 80 è in dirittura di arrivo, le coperture della fascia 70-79 e, soprattutto, della fascia 60-69 sono ancora limitate per avere un impatto rilevante su ricoveri e terapie intensive. In particolare, degli oltre 4,4 milioni di over 80, 2.688.321 (60,8%) hanno completato il ciclo vaccinale e 1.118.950 (25,3%) hanno ricevuto solo la prima dose». Fascia 70-79 anni: degli oltre 5,9 milioni, 452.245 (7,6%) hanno completato il ciclo vaccinale e 2.794.681 (46,8%) hanno ricevuto solo la prima dose. Fascia 60-69 anni: degli oltre 7,3 milioni, 524.584 (7,1%) hanno completato il ciclo e 1.415.535 (19,2%) hanno ricevuto una prima dose. «Per le fasce 70-79 e 60-69 anni – conclude Gimbe – il nostro paese si attesta al quartultimo posto in Ue. L’utilizzo improprio dei vaccini nel primo trimestre rende meno sicure le riaperture».

Poi ci sono territori alle prese con i No vax. In Alto Adige un operatore sanitario su quattro non si è sottoposto alla vaccinazione (5.700 sia nel pubblico che nel privato) contro una media italiana del 92,71% di immunizzati con 10 regioni che hanno raggiunto il 100%.