Irlanda-Galles è stata la partita più bella della prima giornata del Sei Nazioni di rugby. La più emozionante e combattuta, la più ricca di contenuti tecnici. Il punteggio finale, 16-16, dà conto di un match che si è giocato sempre sul filo dell’equilibrio, nonostante la fiammata iniziale dei padroni di casa, che nella prima mezz’ora di gioco erano riusciti a portarsi sul 13 a 0 per poi subire il prepotente ritorno dei gallesi. Chi avesse voluto farsi un’idea di che cosa sia oggi il rugby giocato ad altissimo livello è stato così accontentato.

Le difese, soprattutto: quando sei chiuso nei tuoi 22 metri e subisci una ventina di attacchi multifase e riesci a uscirne indenne, senza aver commesso falli, vuol dire non solo che sei una grande squadra ma che la tua disciplina mentale ha raggiunto livelli inimmaginabili. Ed è su questo, come su altri parametri, che oggi si misura la distanza che separa l’Italia dalle altre cinque nazioni del torneo.

Domenica gli azzurri aspettano l’Inghilterra all’Olimpico di Roma (DMax, 15.00). Sabato scorso il XV della rosa è riuscito a portarsi a casa la Calcutta Cup battendo non senza fatica la Scozia a Edimburgo. Eddie Jones, il coach australiano chiamato di gran corsa a sostituire Stuart Lancaster dopo il disastro del mondiale, chiuso con un’ignominiosa eliminazione nel girone di qualificazione, ha probabilmente molta strada da fare e molto lavoro da svolgere prima di riportare la nazionale d’Inghilterra a un livello di gioco soddisfacente.

Tuttavia la sua è una squadra che poggia sull’esperienza dei veterani del pacchetto di mischia cui si aggiunge la qualità tecnica di una linea di trequarti giovane ma ormai ben sperimentata. Questo significa che ogni singolo errore della squadra azzurra sarà punito senza pietà, che nei raggruppamenti ogni trucco e ogni malizia sarà messo in atto, che la pressione sui nostri giocatori sarà costante e implacabile. Il gioco degli inglesi non promette grandi sorprese né guizzi di fantasia, e si fonda sul possesso della palla e sull’avanzamento, metro dopo metro.

Mai l’Italia è riuscita a sconfiggere gli inglesi, qualche volta ci è andata vicino ma alla fine è sempre emersa l’esperienza dei nostri avversari. Accadde a Roma sotto la neve nel 2012 (15-19) e accadde ancora l’anno dopo a Twickenham (11-18), quando gli azzurri segnarono l’unica meta della partita (McLean) e solo i calci piazzati di Toby Flood consentirono ai padroni di casa di agguantare la vittoria.

Per battere gli inglesi ci vuole la buona stella e la partita perfetta. Questo lo sa anche Jacques Brunel, che presentando la formazione in campo domenica ha preferito spegnere i troppi facili entusiasmi dopo il buon match di sabato scorso: “Loro non sono la Francia, a cui è possibile instillare dubbi. La loro struttura di gioco è sempre quella. Ma se riusciremo a restare a contatto nel punteggio per settanta minuti, tutto può accadere”.
Rispetto alla partita persa con la Francia, l’unico cambio riguarda la maglia numero 15, dove rientra Luke McLean al posto di David Odiete, infortunato e apparso un po’ spaesato nel suo match di esordio.

Certamente la presenza di McLean garantisce qualcosa di più sia nei calci di spostamento che negli inserimenti in fase di attacco. Giocano: McLean; Sarto, Campagnaro, Garcia, Bellini; Canna, Gori; Parisse, Minto, Zanni; Fuser, Biagi; Cittadini, Gega, Lovotti.

Sabato scorso la partita disputata dagli azzurri allo Stade de France ha sorpreso per la voglia di giocare e una certa spavalderia. Il problema (l’antico problema della nostra nazionale) sarà quello di riuscire a confermarsi con una seconda prestazione di buon livello: senza la continuità l’Italia non riuscirà mai a fare quel salto di qualità che tanti attendono da molti anni.

Domani (sabato) sono in programma Francia-Irlanda (Dmax, 15.25) e Galles-Scozia (Dmax, 17.50). Per i francesi, deludenti all’esordio contro gli azzurri, ci sono sei cambi, quasi tutti per scelta tecnica; gli irlandesi recuperano Rob Kearney all’estrema e Sean O’Brien in terza linea e godono dei favori dei pronostici. A Cardiff i gallesi non dovrebbero avere troppi problemi a conquistare la posta in palio.