Ieri il manifesto ha dato notizia che navi da guerra italiane operano nel Mar Nero in evidente funzione anti-Russia.

Ciò contrasta con l’obiettivo dichiarato dalla ministra degli esteri Mogherini, oggi in visita a Mosca, di voler svolgere una mediazione diplomatica per risolvere la crisi in Ucraina. Il gruppo navale Nato sotto comando italiano, comprendente due unità della nostra Marina militare (Its Aviere e Its Rimini), dopo aver fatto scalo a Burgas (Bulgaria), è impegnato dal 4 al 13 luglio nell’esercitazione «Breeze 2014» con unità di Usa, Gran Bretagna, Bulgaria, Turchia e Grecia.

Parteciperà quindi a una esercitazione Nato con la marina rumena.
Prima del gruppo navale Nato sotto comando italiano, era entrata nel Mar Nero, il 15 giugno, la nave spia italiana Elettra, con 30 marinai e 65 tecnici dell’intelligence, dotata dei più avanzati sistemi elettronici e acustici. La nave spia, già impiegata nella guerra contro la Libia nel 2011, è stata inviata nel Mar Nero per intercettare le comunicazioni delle installazioni costiere e interne di Russia e Crimea.

Lo conferma la rivista Analisi Difesa, titolando «La nave Elettra nel Mar Nero per spiare i russi». Poiché le unità navali dei paesi non-rivieraschi, in base alla Convenzione di Montreux, possono restare nel Mar Nero al massimo 21 giorni, l’Elettra è uscita dal Mar Nero il 4 luglio. Ma sicuramente vi ritornerà, avvicendandosi con le navi spia di Francia e altri paesi Nato.

Dato che la Russia considera le operazioni di navi da guerra Nato ai suoi confini una «forma indebita di pressione militare», chiediamo che il governo Renzi riferisca in Parlamento sulla partecipazione italiana a operazioni che alimentano una nuova guerra fredda.