L’economia italiana procede «verso una ripresa graduale quest’anno e il prossimo», spinta dalla domanda estera e dalla debolezza dell’euro. La Commissione Ue vede piuttosto rosa sul nostro futuro, come su quello più generale del continente, ma non manca di sottolineare alcune criticità come il debito ancora da tenere sotto osservazione e un abbattimento della disoccupazione che non è al passo con i Paesi più virtuosi. La Commissione ha reso noto i contenuti delle Previsioni economiche di primavera, anche se un giudizio definitivo sulle performance degli stati membri si avrà il 15 maggio.

Il Pil, scrive la Commissione nel capitolo dedicato all’Italia, crescerà dello 0,6% nel 2015, trainato dall’export, «fattore principale della crescita, aiutato dal deprezzamento dell’euro». Elemento negativo, invece, i crediti deteriorati che appesantiscono i bilanci delle banche. La ripresa dovrebbe rafforzarsi nel 2016, con il Pil in aumento all’1,4%, con l’Italia che «beneficia dell’incremento della domanda esterna e con gli investimenti che tornano a salire». Più alti i dati del Pil dell’Eurozona: +1,5% nel 2015 e +1,9% previsto per l’anno prossimo.

Dal lato dei conti pubblici, con il rapporto deficit/Pil che dovrebbe scendere al 2% l’anno prossimo (ed è invece previsto al 2,6% quest’anno), la Commissione indica alcuni rischi su questa previsione «legati a possibili misure espansive annunciate nel programma di stabilità 2015 ma non ancora dettagliate». Bruxelles sottolinea inoltre che sul fronte del lavoro le esenzioni per i nuovi assunti a tempo indeterminato nel 2015 dovrebbero sostenere l’occupazione. E in linea con il rafforzamento della ripresa, anche l’occupazione «è prevista aumentare ancora nel 2016, anche senza incentivi per i datori di lavoro».

La disoccupazione rimarrà elevata, ma calerà nei due anni al 12,4%, rispetto al 12,7% del 2014 (nell’Eurozona è data all’11% e al 10,5%). L’occupazione salirà dello 0,6% nel 2015 e dello 0,8% nel 2016.

Il rapporto debito pubblico/Pil dell’Italia si attesterà al 133,1% quest’anno per scendere al 130,6% il prossimo. Rispetto ai dati precedenti il rapporto debito/Pil di quest’anno è stato rivisto al rialzo, dal 133,0% precedente, e quello del 2016 al ribasso, dal 131,9%.

Inoltre la Commissione attende le decisioni dell’Italia rispetto alla sentenza della Consulta sulle pensioni: i risarcimenti potrebbero costare tra i 5 e i 10 miliardi di euro e anche oltre. Il commissario agli affari economici Pierre Moscovici, su questo punto, ha spiegato: «Sappiamo che le autorità italiane stanno valutando la questione. Spetterà a loro capire come intendono o come bisognerebbe compensare le perdite per assicurare che l’Italia resti nel percorso di miglioramento» dei conti pubblici secondo le regole Ue.

Sul Jobs Act, infine, Moscovici ha invitato ad aspettare i risultati: «Queste riforme danno i loro risultati dopo un po’ di anni»