A due anni dalla firma dell’Accordo di Parigi e a uno dalla sua entrata in vigore, si celebra in questi giorni a Bonn la 23° Conferenza delle Parti dell’Onu sui cambiamenti climatici, mentre in Italia la tematica permane assente dall’agenda politica e dal dibattito mediatico.

Eppure dopo un’estate all’insegna della mancanza di precipitazioni, di temperature elevatissime e di seri problemi di approvvigionamento idrico, anche qui da noi gli effetti del cambiamento climatico dovrebbero essere trattati come questioni che hanno un impatto diretto e potenzialmente drammatico sulla vita delle persone.

La necessità di sensibilizzare i singoli sull’importanza degli stravolgimenti del clima – ancora avvertiti come di competenza di tecnici, scienziati e decisori politici – ha spinto diverse organizzazioni ambientaliste a promuovere la Campagna internazionale #ClimateChangingMe, lanciata ieri alla Camera dei Deputati.

Tra i promotori l’associazione italiana A Sud, assieme a realtà provenienti da diversi paesi tra cui Nigeria, Ecuador, Bulgaria, Thailandia.

L’obiettivo della campagna è raccogliere worldwide migliaia di testimonianze su come i cambiamenti climatici stanno cambiando le nostre vite. Le testimonianze così raccolte verranno consegnate simbolicamente ai Governi che si riuniranno l’anno prossimo per la Cop24 in Polonia, per sottolineare che chi subisce gli effetti del climate change deve essere coinvolto nelle decisioni che riguardano le politiche ambientali e climatiche.

In Italia pochissimo è stato fatto di coerente dopo la firma dell’Accordo di Parigi: le politiche energetiche, infrastrutturali, produttive e di gestione dei rifiuti continuano a prediligere il ricorso alle energie fossili e all’incenerimento, in netto contrasto con gli impegni assunti.

«La nuova Strategia Energetica Nazionale, la cui pubblicazione è attesa nei prossimi giorni, riserva ancora troppo spazio alle energie fossili e rinuncia a un piano strategico e lungimirante per la decarbonizzazione della nostra economia», denunciano i promotori della campagna. A documentare questa ipocrisia contribuisce l’instant book Trova le Differenze – l’Italia tra il dire e il fare nella lotta ai cambiamenti climatici, presentato contestualmente alla Campagna, curato dalla stessa A Sud e dal Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali e gratuitamente scaricabile dai siti di entrambe le organizzazioni ecologiste.

Il monito che emerge è chiaro: i cambiamenti climatici sono qui e ora, e non è possibile continuare a promettere impegni virtuosi in sede internazionale senza rivedere profondamente il modo in cui il nostro Paese produce, consuma, smaltisce.

Per maggiori informazioni e per partecipare alla campagna: climatechangingme.org