Vacanze all’insegna del risparmio, visti i venti di crisi che soffiano forte sul portafoglio delle famiglie italiane. Le vacanze in bicicletta sono economiche, silenziose perché lontane dal traffico cittadino e piacevoli perché si pedala immersi nella natura con un’andatura rispondente alle proprie esigenze o a quelle di gruppo nel caso di vacanze condivise. Da alcuni anni i cicloturisti che in Italia scelgono la bicicletta sono aumentati e le loro pedalate hanno un impatto pari a 3 miliardi e 200 milioni di euro. Solo il Trentino – Alto Adige con i suoi 400 chilometri di percorsi ciclabili, meta preferita dei cicloturisti italiani, ogni anno nel periodo estivo registra un indotto di 100 milioni di euro. Ma da quest’anno c’è una novità e si chiama Bicitalia. Su iniziativa del ministero dell’Ambiente, si sono riunite intorno a un tavolo tecnico dieci regioni, Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Puglia, alle quali si sono aggiunte ultimamente funzionari della Provincia di Trento e della Regione Sardegna. Ogni regione ha presentato al tavolo il lavoro fatto negli anni sul territorio di propria competenza riguardo alla ciclabilità dei percorsi, e per la prima volta il confronto e la collaborazione hanno fornito l’opportunità di individuare e condividere le priorità e cercare soluzioni comuni ai temi più complessi, come ad esempio quello di una segnaletica nazionale. Le regioni che hanno aderito al “Progetto per la promozione della rete ciclabile nazionale Bicitalia” realizzato con i fondi del ministero dell’Ambiente, hanno pianificato le reti ciclabili presenti sul proprio territorio, grazie all’impegno della Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta www.fiab-onlus.it), che si è aggiudicata il bando per coordinare le regioni, l’insieme di questo lavoro è stato messo su un sito a portata di tutti e di facile consultazione (www.bicitalia.it). Nel complesso le regioni aderenti al progetto hanno tracciato 18 mila chilometri ciclabili dei quali ben 10 mila sono stati già mappati e costituiscono la rete nazionale di Bicitalia, ai quali si aggiungono 50 cilcovie di qualità e itinerari tematici, come le ferrovie dismesse e recuperate per essere rese ciclabili e pedonali (www.ferroviedimenticate.it),gli itinerari del circuito delle città d’arte, gli itinerari a tema unico, come ad esempio, la ciclovia della seta, l’itinerario di San Francesco, ecc. La rete ciclabile nazionale Bicitalia, ispirata a quelle già esistenti in numerosi Paesi europei, interessa il territorio nazionale e pone particolare attenzione alle connessioni europee, integrandosi con la rete ciclabile europea Eurovelo, progettata dalla European Cyclists’ Federation (www.ecf.com). “Gli obiettivi erano fondamentalmente due” afferma Antonio Dalla Venezia, responsabile Fiab del progetto “Il primo era quello di costruire un rapporto con le Regioni, per condividere la rete di Bicitalia, il secondo, quello di realizzare un portale dove far confluire tutto quello che di ciclabile esiste in Italia. La novitàdi Bicitalia, riguarda cinquanta ciclovie di qualità, complessivamente circa tremila chilometri, che consentono alle famiglie con bambini di individuare percorsi ciclabili di una giornata, che si possono effettuare in assoluta sicurezza e si snodano prevalentemente su piste ciclabili. Prossimamente le ciclovie si arricchiranno di nuove informazioni e saranno classificati secondo il livello di qualità, che comprende il fattore sicurezza e i confort presenti lungo il percorso. Lo scopo di Bicitalia è quello di dar vita a una banca dati con migliaia di chilometri catalogati, cartografati, accompagnati da foto e descritti nella loro caratteristiche turistiche e ambientali. Ogni percorso, a seconda del livello di qualità che lo distingue, sarà contrassegnato da una, due o tre ruote, come le stelle degli alberghi. A Bicitalia si sono premurati di individuare una serie di strutture ricettive in grado di accogliere la variegata famiglia dei cicloturisti, da quelli scatenati che percorrono qualche centinaio di chilometri al giorno, ai gruppi di cicloturisti avanti nell’età che non si rassegnano a scendere dal sellino fino alle famigliole con bambini, per tutti c’è Albergabici ( www.albergabici.it) che comprende oltre 2 mila strutture ricettive ( è scaricabile gratuitamente il pdf), dagli alberghi tradizionali ai bed and breakfast, dagli ostelli della gioventù ai campeggi, pronte a ospitare cicloturisti, in grado di garantire un ricovero per le bici durante la notte e dotate perfino di menù specifici per coloro che pedalano ogni giorno. Tra le caratteristiche di queste strutture ricettive anche la fornitura di mappe cicloturistiche della zona, che troverete in omaggio, potrete prenderle in prestito o acquistarle, è possibile anche riprodurre le fotocopie solo dei tratti di vostro interesse, e se lungo il percorso ciclabile la vostra bici vi gioca brutti scherzi, nelle strutture di Albergabici troverete gli attrezzi di base per la riparazione se siete autonomi e conoscete l’abc della meccanica delle due ruote o in alternativa l’indirizzo e il numero telefonico del più vicino negozio di biciclette che vi riparerà la vostra. Insomma è tutto pronto, non resta che individuare e tracciare un percorso di vostro gradimento, lasciare l’auto in garage e abbandonarvi alla pedalata libera lungo la Penisola.