La precisazione del ministro Di Maio che a Ginevra l’Italia non ha votato a favore delle sanzioni contro Cuba e che,  anzi, è grata per l’aiuto medico fornito l’anno scorso  dall’Avana,  è stata  trasmessa giovedì con rilievo dal tg cubano. Dopo le dure critiche rivoltegli da giornali e politici, il capo della Farnesina ha ribadito che l’attuale governo non ha cambiato línea e dunque non sostiene il sessantennale embargo americano contro l’isola. Evviva.

Negli ultimi anni, nei rapporti bilaterali, il governo italiano ha riconosciuto le ragioni dell’Avana nel difendere la propia sovranità. Diverso il comportamento a livello multilaterale, dove la Farnesina –come avviene, per non allontanarsi dal Caribe, per il Venezuela -sceglie di allinearsi alla política di sanzioni e di ingerenza degli Usa. Sanzioni e misure che in Venezuela –secondo gli economisti  Mark Weisbrot e Jeffrey Sachs – hanno direttamente causato 40.000 vittime tra la gente comune.

Il governo di Cuba naturalmente ha tutte le ragioni di ambire a mantenere buoni rapporti con l’Italia, come pure con altri paesi europei che, come la Francia e la Gran Bretagna, si sono schierati a Ginevra con gli Stati uniti. E anche il nostro giornale, che non ha risparmiato nei giorni scorsi critiche a Di Maio, sostiene  la línea di una piena collaborazione con l’Avana.

Nei quattro anni della presidenza di Donad Trump, Cuba è stata sottoposta a una política di strangolamento economico, commerciale e finanziario senza precedenti.  La crisi globale indotta dal Covid-19 ha reso ancora più difficile la situazione. Nel 2020 il Pil è caduto dell’11%.

Per uscire questa drammatica situazione è in corso dal primo gennaio la Tarea Ordenamiento, una serie di misure di carattere monetario ed economico volte a riorganizzare il sistema produttivo cubano in modo da sostituire le importazioni e garantire anche la sovranità economica dell’isola.

E’ difficile, per non dire quasi impossibile, raggiungere questi obiettivi senza un deciso aumento degli investimenti esteri nell’isola. Investimenti che si scontrano con la barriera dell’embargo unilaterale e extraterritoriale degli Stati uniti, che il nuovo presidente Joe Biden non ha alcuna fretta di voler quantomeno ridurre, come aveva fatto Barack Obama.  Secondo l’Avana il bloqueo degli Stati uniti in 60 anni ha causato  all’isola perdite valuate  1.098 miliardi di dollari.

E’ dunque un piccolo ma concreto aiuto a Cuba il finanziamento di 5,4 milioni di euro fornito all’isola dall’Agenzia italiana di Cooperazione e Sviluppo (Aics) per il programa HAB.AMA volto a favorire l’autoapprovigionamento alimentare dell’Avana. L’incremento della produzione agricola è uno dei punti cardine della Tarea Ordenamiento. La rappresentante all’Avana dell’Aics, Mariarosa Stevan, informa che il programa recentemente approvato, e che durerà 36 mesi, si propone di favorire la catena produttiva agroalimentare in cinque popolosi quartieri della capitale.

Se Di Maio è veramente intenzionato a opporsi alla política di blocco economico, finanziario e commerciale  degli Usa, questa è la via da seguire.