Nuova gestione, nuovo allenatore, nuovo staff tecnico. E, per cominciare, gli All Blacks. Il trittico autunnale del rugby azzurro prende il via domani pomeriggio allo stadio Olimpico di Roma con una sfida contro l’avversario più forte di tutti, una squadra leggendaria e per noi (finora) imbattibile. Nessuna illusione ma molta curiosità per una nazionale italiana alle prese con l’ennesima ripartenza dopo una interminabile stagione di frustrazioni e amarezze: tra tre mesi c’è il Sei Nazioni, dove gli azzurri non vincono dal 28 febbraio 2015. Trentadue sconfitte consecutive nel torneo più antico e prestigioso del mondo rappresentano un fardello quasi insostenibile, reso ancor più pesante dalla lunga, e non ancora conclusa, parentesi della pandemia di Covid 19. Il rugby in Italia ha ancora un futuro? Se lo chiedono in tanti. Si comincia con la Nuova Zelanda, appena laureatasi campione nell’International Championship dell’emisfero Sud, poi toccherà all’Argentina (sabato 13 a Treviso) e l’Uruguay (Parma, 20 novembre). Se il match di domani è semplicemente impossibile, la sfida con i Pumas, per quanto difficile, è quella che bisognerebbe provare a vincere, mentre è d’obbligo battere gli uruguayani.

DAL 13 MARZO scorso la federazione ha un nuovo presidente. E’ Marzio Innocenti, 63 anni, una bella carriera da giocatore di terza linea prima nella natia Livorno e poi a Padova. 48 presenze in maglia azzurra, compresa la coppa del mondo del 1987. Tre volte candidato alla presidenza, due volte battuto, promotore della lista “Pronti al cambiamento”, per un ventennio Innocenti si è mosso da oppositore nei luoghi non sempre esaltanti della politica federale. Dopo Giancarlo Dondi e poi Alfredo Gavazzi, adesso tocca a lui. Non ha un compito facile, Innocenti. Se la nazionale maggiore viene da una lunga stagione di delusioni, le due franchigie (Zebre e Treviso) sono lentamente sprofondate nell’anonimato: fuori dalla Champions Cup nelle ultime due stagioni, ultime nei gironi del torneo Pro14 2021 con la Benetton Treviso sempre sconfitta, appena meglio in Challenge Cup, il torneo europeo dei club di seconda fascia. Quanto al campionato, spalti regolarmente vuoti, e non solo a causa del Covid.

Il nuovo allenatore dell’Italia, Kieran Crowley.

PRIMA MOSSA: cambio della guida tecnica della nazionale. Al posto di Franco Smith, travolto dagli insuccessi ed entrato in rotta di collisione con alcuni giocatori, è arrivato il neozelandese Kieran Crowley, che fino alla scorsa primavera sedeva sulla panchina di Treviso. Una scelta più rassicurante che dirompente: Crowley non si è presentato con proclami roboanti né ha fatto promesse che non potrebbe mantenere. E’ un rugbyman di lungo corso, conosce il materiale umano a disposizione e si muove di conseguenza: il cammino che ha tracciato è quello di una crescita, giorno dopo giorno, nella speranza che gli altri, gli avversari, non corrano troppo in fretta. Secondo obiettivo: riportare il pacchetto di mischia azzurro a quel livello di qualità che in passato ha costituito il suo punto di forza. Inoltre, migliorare la difesa che da troppe stagioni è il vero punto debole della squadra. Il nuovo corso di Crowley si è già manifestato nella scelta di affidare la fascia di capitano al ventitreenne Michele Lamaro, terza linea del Benetton con soltanto 7 presenze in maglia azzurra. Domani Lamaro dovrà guidare i compagni nelle acque tempestose della marea nera e sopportare l’impatto di ondate travolgenti. In cabina di regia conferma per Garbisi e Varney, mentre Matteo Minozzi ritrova il ruolo di estremo e completa il triangolo allargato insieme a Mori e Ioane. Sabato scorso a Cardiff gli All Blacks hanno umiliato il Galles (vincitore dell’ultimo Sei Nazioni) con sette mete e un punteggio (54-16) che non ammette repliche. Per i tuttineri, che concluderanno il loro tour europeo sfidando Irlanda e Francia, il match dell’Olimpico sarà tutto sommato un impegno di secondo piano e dunque vedremo in campo molte seconde scelte.

Italia: Minozzi; Mori, Brex, Zanon, Ioane; Garbisi, Varney; Giammarioli, Lamaro, Negri; Sisi, Fuser; Riccioni, Lucchesi, Fischetti.

Nuova Zelanda: McKenzie; Reece, Ennor, Tupaea, Bridge; Mo’unga, Weber; Sotutu, Cane, Jacobson; Lord, Vaa’i; Lomax, Coles, Bower.

Diretta Tv: ore 14:00 Skysport 1 (criptato) e Tv8 (in chiaro).