Questa mattina il governo svelerà il suo piano di ammortizzatori per i lavoratori Alitalia, i quasi 8 mila esuberi del decollo di Ita. Se i sindacati chiedevano ammortizzatori sociali per tutta la durata del traballante piano industriale di Ita – dunque fino al 2025 – le indiscrezioni parlano di una norma ad hoc per arrivare a due anni di cassa integrazione straordinaria e uso per la prima volta dei fondi della cosiddetta Gol – Garanzia di occupabilità dei lavoratori – per le politiche attive di formazione.

Alfredo Altavilla, ai tempi di Fca

Su Ita e sulla gestione del suo decollo da parte del presidente esecutivo Alfredo Altavilla però sta per scatenarsi una valanga di ricorsi. Il «modello Fca» adottato dall’uomo che fu vicino a Sergio Marchionne – uscita dal contratto nazionale, taglio unilaterale dei salari – è «in totale spregio del codice civile», come spiega l’avvocato Pierluigi Panici che stima «migliaia di ricorsi» dopo il 15 ottobre, giorno dei primi voli di Ita.
Come la recente sentenza di Torino che – su ricorso della Filcams Cgil – ha reintegrato i lavoratori Auchan esclusi dal passaggio a Margherita distribuzione, la nuova società a metà fra Conad e il finanziere Mincione, il cuore giuridico dei ricorsi è l’articolo 2112 che regola l’acquisizione di rami di azienda e prevede la continuità dei lavoratori.
Ita ha deciso di decollare con solo 2.800 adetti rispetto ai 10.500 di Alitalia. Ma la «deroga» al trasferimento dei lavoratori è stata prevista semplicemente facendola sottoscrivere ai nuovi assunti all’atto della firma del «regolamento aziendale» che sostituisce il contratto di lavoro.
La selezione del personale è avvenuta con tramite invio di curriculum – Ita sostiene siano stati ben 30 mila – e stile «Grande Fratello»: rispondere a 5 domande casuali in video con 30 secondi per prepararsi e un minuto per rispondere.
«La selezione adottati da Ita non rispetta assolutamente la legge 428 del 1990 che regola queste procedure e prevede una “procedura sindacale” e criteri oggettivi nella scelta», continua l’avvocato Panici. A fare ricorso dal 16 ottobre saranno sicuramente gli ex lavoratori Alitalia esclusi, potenzialmente circa 5 mila tra piloti, personale di volo, di terra e amministrativi.
C’è però anche il tema delle condizioni contrattuali: chi sarà assunto lo farà secondo un «regolamento aziendale» unilateralmente deciso da Altavilla. «Tutti gli assunti potranno fare ricorso per farsi riconoscere le condizioni contrattuali precedenti in Alitalia», conclude Panici. La legge prevede esplicitamente che in caso di cessione di ramo d’azienda i rapporti di lavoro vengano trasferiti automaticamente all’acquirente, con il mantenimento delle condizioni economiche e normative del precedente datore. Anzianità compresa. Una vera bomba a orologeria sul decollo da compagnia nana di Ita.