L’Istat ha fissato l’andamento del Pil al +0,3% tra luglio e settembre, dopo la stagnazione dei mesi primaverili: la crescita rispetto allo stesso periodo del 2015 è stata dello 0,9%. Questi numeri, insieme a una revisione al rialzo sui dati di inizio anno, permettono di fissare la crescita acquisita per il 2016 allo 0,8%, in linea con quanto previsto dal governo nella Nota di aggiornamento del Def.

Esulta il premier Matteo Renzi, che twitta: «Con le riforme sale il Pil, senza riforme sale lo spread».

Delude invece la Germania, la cui crescita rallenta: +0,2% rispetto allo 0,4% del secondo trimestre, mentre si attendeva un +0,3%.

Buone notizie, infine, dal debito italiano: secondo la Banca d’Italia in settembre è calato di 12,1 miliardi rispetto ad agosto, ma da inizio anno è comunque cresciuto di quasi 40 miliardi: secondo le ultime rilevazioni si è attestato a 2212,6 miliardi.