A poche ore dall’inizio del Ramadan, mercoledì notte, tre raid aerei israeliani hanno colpito Gaza. Postazioni di Hamas, dice l’esercito di Tel Aviv. Non ci sono morti né feriti. Dopo la strage di lunedì, la tensione è alta. Israele, fatti volare gli stracci con la Turchia,ieri se l’è presa con l’Onu: il ministro della Difesa Lieberman ha sollecitato il ritiro di Tel Aviv dal Consiglio Onu per i diritti umani, che ha condannato le uccisioni nella Striscia. Lieberman ha dimenticato una cosa: Israele non è membro del Consiglio, i 47 seggi sono nominati dall’Assemblea generale e la prossima votazione sarà nel 2019.

Intanto al Cairo la Lega Araba si riuniva in un meeting d’urgenza: gli Stati membri hanno chiesto «la formazione di una commissione d’inchiesta indipendente sulle aggressioni israeliane». Una scossa che ha investito un organo da tempo affossato sulle posizioni saudite. Ma stavolta anche il super alleato Usa (e israeliano), Riyadh, è stato costretto a condannare: «Ambasciata Usa a Gerusalemme è un atto contrario al diritto internazionale», ha detto il ministro degli esteri Jubeir.