Dalla scorsa notte in Israele «restare a casa è un obbligo». Lo ha annunciato ieri sera in diretta tv il premier Benyamin Netanyahu spiegando che le nuove misure sono state adottate, per una settimana, per combattere la diffusione del coronavirus e che i trasgressori saranno sanzionati. I contagi in Israele ieri sono cresciuti a 677, quasi 200 in più in un solo giorno. Poche le eccezioni consentite: il recarsi al lavoro, le uscite per necessità alimentari, per le medicine, per visite mediche e altro che sarà comunicato in seguito. Anche in questi casi «non bisogna raggrupparsi e che occorre mantenere le distanze di sicurezza a due metri». «Bisogna impedire – ha sottolineato Netanyahu – che in Israele avvenga ciò che sta accadendo in Italia e in Spagna. Non è un gioco quindi ma una lotta senza quartiere». Il primo ministro ha inoltre lanciato un appello ai centristi di Blu Bianco a dar vita assieme al Likud a «un governo unitario, un governo di emergenza». A inizio settimana il capo dello stato Rivlin ha incaricato il leader di Blu Bianco, Benny Gantz, della formazione di un nuovo governo. Il tentativo del leader dell’opposizione sembra destinato a fallire. (michele giorgio)