Ha bloccato anche nove rappresentanti diplomatici di Paesi europei, Italia ‎compresa, l’area militare chiusa imposta dalle autorità israeliane sul villaggio ‎beduino di Khan al Ahmar a rischio di imminente demolizione. Ai consoli, guidati ‎dall’italiano Fabio Sokolowicz, ieri i poliziotti israeliani schierati dentro e intorno ‎al villaggio hanno anche impedito di visitare la “Scuola di Gomme”, la scuola per ‎i bambini di cinque comunità beduine costruita dalla ong milanese Vento di Terra ‎su un progetto di Arcò, con la collaborazione della Cooperazione governativa ‎italiana, di istituzioni religiose e diversi enti locali. ‎«La Farnesina si è già espressa, ‎il governo italiano vorrebbe vedere la Scuola di Gomme qui anche in futuro e ‎stiamo lavorando in questo senso» ha detto al manifesto Sokolowicz. ‎«La visita di ‎oggi (ieri) è una visita di solidarietà» ha aggiunto il console ‎«un modo per ribadire ‎ancora una volta l’interesse e la preoccupazione dell’Italia per la situazione che ‎abbiamo davanti…stiamo facendo il possibile per cercare di salvare questo ‎progetto». Ieri la sottosegretaria agli esteri Manuela Del Re ha ricevuto una ‎delegazione di “Vento di Terra” e della piattaforma Change.org, che hanno ‎presentato una petizione di circa 400.000 firme contro la demolizione della ‎‎”Scuola di Gomme”. Del Re ha assicurato la forte attenzione del governo.‎

‎ Khan al Ahmar sorge in uno spazio strategico, la zona E1, a Est di Gerusalemme, ‎dove l’espansione delle colonie ebraiche taglierà in due la Cisgiordania rendendo ‎impossibile la creazione di uno Stato palestinese con un territorio omogeneo. Non ‎è chiaro quando avverranno le demolizioni e le famiglie beduine saranno portate ‎contro la loro volontà nel nuovo sito deciso dalle autorità militari israeliane. ‎