Incontro… con beffa tra il ministro del Lavoro Giuliano Poletti e i dipendenti del suo stesso ministero. Lo scorso 3 ottobre, a un tavolo per reclamare risorse per il personale che con l’ultima riforma è rimasto al dicastero e per chi è transitato nelle due nuove agenzie, Anpal (politiche attive del lavoro) e Inl (ispettori del lavoro), Poletti ha assicurato che in Legge di Bilancio si sarebbe trovata una soluzione. Ma già l’indomani, 4 ottobre, la doccia gelata: al negoziato per le progressioni economiche, la Direttrice generale del personale e il Segretario generale del ministero hanno informato i sindacati che il fondo 2016 non è stato ancora certificato e che vi sono forti rischi di tagli draconiani anche per il 2017. In poche parole, continuerà a essere quasi impossibile svolgere le ispezioni vista la scarsità assoluta di risorse per le auto, gli organici, di strumenti utilizzati ogni giorno. È per questo che il personale del ministero e delle due agenzie ha deciso di organizzare una protesta per oggi davanti al ministero dell’Economia, a Roma, ed è stato di agitazione in tutta Italia.

LA PROTESTA si svolgerà anche in forma di mail bombing, con un modulo preparato da Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa, Confsal-Unsa, Usb Pi e Federazione Intesa: bisognerà scrivere al Capo della segreteria del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan (caposegreteria.ministro@mef.gov.it), e al Capo di gabinetto del ministro (segreteria.capogabinetto@mef.gov.it). L’unione fa la forza, e se riceveranno molte mail dovranno rispondere sui tagli previsti.

«DI PAZIENZA ne abbiamo avuta tanta, ora basta!», protestano i sindacati che oggi alle 10 si daranno appuntamento insieme ai lavoratori davanti al Mef in via XX Settembre. Si è giocato – aggiungono – «l’ennesimo affronto ai lavoratori del ministero del Lavoro, Inl e Anpal, privati delle giuste risorse. Si doveva mettere il carburante in una macchina traballante e invece le si tolgono le ruote, per non farla camminare più».

IL PACCHETTO di rivendicazioni è ricco: si chiede «il rientro dei tagli sul salario accessorio, la previsione di risorse in favore del ministero e delle sue Agenzie nella legge di bilancio e lo sblocco della nomina del presidente del collegio dei revisori dell’Inl, attualmente ferma al ministero dell’Economia».

FP CGIL, Cisl Fp, Uilpa, Confsal-Unsa, Usb Pi e Federazione Intesa girano al ministro Padoan una serie di interrogativi: «Come si può pensare – chiedono – di garantire servizi quotidiani senza risorse? Come fare azione di controllo su un mercato del lavoro sempre più precario? Come si pensa di combattere il lavoro nero e le morti sul lavoro?».

IN EFFETTI, non solo dovrebbe essere importante il ruolo dell’Anpal in una Italia che è ancora lontana dal risolvere il problema disoccupazione, specie giovanile, ma si pensi a quanto sia delicato il ruolo dell’Ispettorato del lavoro in un contesto in cui gli infortuni, anche mortali, sono aumentati rispetto al 2016 (nei primi nove mesi del 2017 i morti sono stati 769, secondo l’Inail, con un incremento del 2,1% rispetto all’anno scorso, in una tragica corsa che supera quella del Pil, pari circa all’1,5%).

DA QUI le assemblee e i sit-in in tutta Italia, attivi già da qualche giorno. Gli ispettori del lavoro di Brindisi, ad esempio, lunedì scorso hanno denunciato nel corso di una protesta che «si sta determinando un grave clima di incertezza e demotivazione nel personale dipendente anche a causa della scarsa chiarezza sul futuro e i compiti» che le nuove Agenzie, Anpal e Inl, dovranno assumere. m. fr.