Cominciano domani al tribunale di Napoli gli interrogatori di garanzia degli undici indagati nell’inchiesta sulla metanizzazione dei comuni di Ischia. Il primo a presentarsi al gip Amelia Primavera sarà Giuseppe Ferrandino, che ieri sera si è dimesso da sindaco di Ischia. I reati contestati agli amministratori pubblici, al fratello di Ferrandino e ai vertici della Cpl Concordia (la coop che si aggiudicò l’appalto) vanno dall’associazione per delinquere alla corruzione, anche internazionale, al riciclaggio e turbativa d’asta.

Probabilmente verrà sentito anche Massimo D’Alema: non in qualità di indagato ma come persona informata sui fatti a proposito dei suoi rapporti con la Concordia. A tirarlo in ballo nelle intercettazioni Francesco Simone, responsabile delle relazioni istituzionali del gruppo Cpl: D’Alema sarebbe rientrato tra i politici da finanziare, anche attraverso la sua fondazione Italianieuropei. Intanto l’Autorità nazionale anti corruzione ha chiesto la trasmissione degli atti «per capire – ha spiegato il presidente, Raffaele Cantone – e verificare quali possano essere gli appalti da commissariare».

L’inchiesta va avanti: negli atti si leggono molti omissis relativi a indagini ancora in corso. Uno dei filoni riguarda proprio le fondazioni riconducibili al mondo politico-istituzionale. «..Dobbiamo pagarlo perché ci porta questo e chiudiamo questo, no venti ma anche duecento» dice Simone intercettato, facendo riferimento alla «quota associativa» da pagare a una fondazione di cui i pm celano il nome. E’ l’11 marzo 2014, l’interlocutore è un altro dirigente della Concordia, Nicola Verrini. Secondo il giudice la conversazione rappresenta «lo ‘specchio’ della strategia aziendale di tale cooperativa, con particolare riferimento ai rapporti e alle relazioni ’patologiche’ esistenti tra gli uomini espressione di tale cooperativa da una parte ed esponenti politici (e più in generale della pubblica amministrazione)», rapporti che sarebbero stati spesso ’schermati’ attraverso triangolazioni con le fondazioni.
Nelle intercettazioni anche il sottosegretario allo sviluppo economico Simona Vicari. Sarebbe stata lei a impegnarsi per «far assegnare 140 milioni (distribuiti in 20 milioni per 7 anni) per il completamento delle opere di metanizzazione dell’Italia del sud, di cui beneficerà evidentemente anche Cpl». Ieri la replica: «Confermo l’impegno e intendo anche rivendicarlo come un grande successo di questo ministero e dell’intero governo».

L’inchiesta tiene sui carboni il Pd: in Campania va avanti la telenovela delle elezioni regionali, il partito finge tranquillità pur avendo il candidato, Vincenzo De Luca, azzoppato dalla Severino. Dietro l’angolo le inevitabili polemiche sulle candidature in via di definizione, così il vicesegretario nazionale Lorenzo Guerini e il segretario regionale Assunta Tartaglione mettono le mani avanti: «Massima vigilanza sulle liste». De Luca si ritrova con il partito che lo appoggia col freno a mano tirato e la Corte di giustizia che dovrebbe pronunciarsi sulla sua sospensione proprio alla vigilia del voto: «Sottoporrò – ha spiegato ieri – tutto l’elenco delle liste al governo, alla presidenza del consiglio e alle prefetture per ricevere eventuali segnalazioni, soprattutto per il possibile inquinamento camorristico».
Ferrandino alle europee l’anno scorso aveva racimolato 80mila preferenze, «erano confluiti su di lui molti accordi di cartello – spiegano voci interne – che possono trovare un nuovo referente. Non era neppure un deluchiano». Per ora si vive una fase di stallo, in attesa di nuove notizie dalle procure.