Risale a un paio di anni fa l’idea promossa dal Ministero di Cultura di promuovere il patrimonio museale italiano attraverso volumi a fumetti. L’esperienza di Fumetti nei musei, che ha invitato autrici e autori a raccontare i musei italiani con storie di fantasia ispirate ai luoghi del nostro patrimonio artistico ha avuto fortuna, ha generato recentemente una collezione di autoritratti che verranno esposti agli Uffizi e inizia a moltiplicarsi in opere specifiche. È il caso di Isa vince tutto, lanciato online, ideato da Rulez di Chiara Palmieri, disegnato da Rita Petruccioli e scritto da Lorenzo Ghetti che abbiamo intervistato.

Quali sono le novità del vostro progetto e come avete accolto la proposta di Chiara?
Lorenzo Ghetti: sicuramente ci sono molte affinità con Fumetti nei Musei, soprattutto perché, fornito l’input iniziale, ci è stata data molta libertà su quello che potevamo mettere in scena: non fare un’opera necessariamente divulgativa, ma sfruttare un punto di partenza per creare una narrazione che avesse valore proprio. Ho accolto con grande entusiasmo la proposta di Chiara per due motivi: io e Rita ci conosciamo da anni e spesso ci siamo confrontate/i sui reciproci lavori e aspettavamo il momento per fare qualcosa insieme; in più, da anni non mi cimentavo in fumetti digitali e tornare a fare webcomic è qualcosa che ho accettato con piacere.
Rita Petruccioli: La grande innovazione di Fumetti nei musei è stata quella di raccontare il patrimonio museale italiano, lasciando una notevole libertà artistica e narrativa agli autori e alle autrici. Isa nasce proprio all’interno di questa libertà: il fumetto non è semplicemente al servizio del Museo di Palazzo Ducale o di Isabella d’Este, ma è in dialogo con entrambi, per farne nascere un’altra opera perfettamente in linea col percorso fumettistico sia mio che di Lorenzo.
Ho accolto a braccia aperte questo progetto perché stimo molto il lavoro di Lorenzo e per il tempismo incredibile di Chiara: ho sempre avuto un debole per Mantova e quando mi ha proposto il progetto stavo proprio pensando di tornare a visitarla.

Le possibilità di raccontare la storia artistica e sociale del tempo di Isabella, con un medium contemporaneo permea tutte le vostre scelte narrative: Isa è una nobile molto cool, nel linguaggio, nello stile. Come avete scelto gli aspetti del personaggio da caratterizzare in questo senso?
L.G. In Isabella abbiamo trovato un personaggio molto interessante, sfaccettato e complesso. Più che narrare i fatti della sua vita, è questa complessità che abbiamo voluto mettere in scena. Farne un ritratto narrativo, ecco. Renderla contemporanea a noi, in mezzo a personaggi del passato (con oggetti, vestiti e parole nostre più che loro) ci è sembrata l’idea giusta per raccontare la sua molteplicità, fatta di controsensi, genialità, frustrazioni ed entusiasmi. Era molto moderna per i suoi tempi, ma non per questo perfetta e completamente positiva.
R.P. L’idea è venuta a Lorenzo. Dopo la nostra prima visita a Palazzo Ducale, più sentivamo parlare di Isabella, più prendeva corpo l’idea di creare un personaggio nel quale convivessero elementi antichi e contemporanei. Alcune vicende della vita di Isabella si prestavano particolarmente bene, come la volontà di controllo della marchesa sulla propria immagine pubblica attraverso ritratti non realistici, che ci hanno ricordato i selfie e l’uso dei filtri sulle foto. O ancora i tanti carteggi e la fitta corrispondenza di Isabella arrivati fino ai giorni d’oggi, ci hanno aiutato a immaginarla come un’adolescente contemporanea che fa un uso continuo della chat. Insomma tutti elementi che ci sono sembrati immediatamente utili a raccontare la complessità di Isabella d’Este in modo divertente e accessibile a tutti.

Un webcomic che si legge in rete, su un social come Instagram, e in cartaceo sul Gazzettino di Mantova: Isa arriva a molte persone e crea l’occasione di divulgare molti contenuti. Nei post ci sono le fonti artistiche, dipinti e sculture utilizzate per i character design, e questo innesca uno stimolante discorso divulgativo, nonché crossmediale. Come procedete in questo senso?
L.G. abbiamo dalla nostra persone che ci aiutano costantemente dal punto di vista storico. Oltre ovviamente al Direttore di Palazzo Ducale, Stefano Loccaso, ad occuparsi di tutti i riferimenti iconici e storici, a raccontare i dietro le quinte del fumetto sui canali social è Lorenzo Bonoldi, storico dell’arte e guida turistica di Mantova.

Aldilà dello scopo divulgativo-scoprire il complesso e innovativo profilo di Isabella D’Este e le bellezze del Palazzo Ducale di Mantova- credo che l’operazione riesca nel nobilissimo obiettivo di dimostrare che i linguaggi- quello artistico rinascimentale e quello del fumetto, anche digitale e online- possono convivere in narrazione dinamica. Che ne pensate?
L.G. Il fumetto è un linguaggio adattabile a infiniti utilizzi, la convivenza di testo e immagine ne fanno per natura uno strumento che può sfruttare molteplici spunti e andare in diversissime direzioni. Purtroppo viene spesso dato per scontato come linguaggio, e usato nella sua forma «base», diciamo. Ma se si iniziano a mettere da parte le limitazioni autoimposte (la regia cinematografica, per esempio), il fumetto può fare moltissimo. Isa ovviamente non ha niente di particolarmente innovativo, ma cerca di non escludersi alcuna possibilità.
R.P. Più che un utilizzo innovativo, quello che cerchiamo di fare con Isa è utilizzare al meglio degli ottimi ingredienti che fanno parte del nostro patrimonio e che sono a disposizione di tutti. Mi ha sempre affascinato come alcune opere medievali e rinascimentali si prestassero particolarmente bene a dialogare con il medium fumetto. Penso a Giotto e alle Storie di San Francesco, o al Miracolo dell’Ostia profanata di Paolo Uccello. Visitando la Camera Picta, abbiamo pensato che la sequenzialità delle pareti affrescate dal Mantegna, si sarebbe potuta ben sposare non solo con una suddivisione in vignette, ma che potesse essere valorizzata dallo scroll orizzontale dei post di Instagram.

Lorenzo, come hai lavorato sul testo verbale per la caratterizzazione di Isa e nello specifico nei dialoghi con gli altri personaggi?
Ho avuto la possibilità di lavorare su alcuni testi che oltre ad approfondire la biografia di Isa riportavano (su tutti La signora del rinascimento di Daniela Pizzagalli) moltissimi testi originali di lettere sue e degli altri personaggi storici che la circondavano. Da lì ho potuto ricavare da una parte il carattere sfaccettato di Isabella, entusiasta e calcolatrice insieme, sia assorbire un po’ di linguaggio storico che ci siamo divertite/i a scimmiottare nel fumetto.

Rita, parliamo di ambienti e personaggio: come ti sei documentata e quei aspetti hai voluto sottolineare?
Per me è stata fondamentale la visita di Palazzo Ducale e soprattutto delle stanze isabelliane e dello studiolo. Sono luoghi ricchi di spunti e che mi hanno aiutato a capire tanto sul personaggio visto che le sue stanze sono disseminate di elementi grafici che la raccontano, come il monogramma YS, i suoi motti e le sue imprese. Tutti elementi che saranno presenti nel fumetto. Per quanto riguarda le fattezze grafiche di Isa mi sono basata sui suoi ritratti giovanili soprattutto la scultura di Gian Cristoforo Romano e il meraviglioso carboncino di Leonardo da Vinci che la ritrae di profilo. Chiaramente ho tradotto tutto questo nel mio stile grafico che è sintentico e pop e che evita ogni confronto possibile con maestri immortali come Leonardo o Tiziano spostando l’attenzione sul carattere e sulle espressioni di Isa.

La storia della quale al momento sono usciti 5 episodi ne prevede 24 totali: che risposta e che interazione vi aspettate dai lettori? È cambiato il vostro rapporto con questo fumetto (significato, personaggi etc) durante la sua realizzazione?
L.G. Siamo davvero curiose/i di vedere che effetto farà in chi legge, una volta che la serie avrà avviato la sua routine. Un webcomic è una maratona, si vede sulla lunga distanza come viene recepito e siamo ancora al primo mese di sei. Il nostro rapporto col fumetto è sicuramente cambiato dall’idea iniziale, avuta a Mantova al nostro primo incontro con il Direttore, Lorenzo e la città, a quando abbiamo effettivamente messo in scena il personaggio, dopo aver letto e capito in che direzione andare. Ora, grazie soprattutto ai disegni di Rita, Isa è un personaggio molto concreto.
R.P. Per diversi mesi Lorenzo, Chiara Palmieri e io abbiamo lavorato a questo progetto curandolo al meglio, affezionandoci tantissimo al personaggio e alla sua storia. Tanto che quando leggo le sceneggiature di Lorenzo, mi capita di ridere perché so già che faccia farà Isa. Ora che siamo online, che tutti possono leggere Isa, mi rendo conto che siamo una specie di team immagine al servizio della marchesa! Ne curiamo l’abbigliamento, l’immagine pubblica, diamo voce alle sue frustrazioni, desideri e ambizioni, e mostriamo al mondo il suo patrimonio artistico. I commenti entusiasti che ci arrivano dai lettori e dalle lettrici che si riconoscono in lei, e che hanno voglia di scoprire la sua storia o di andare a visitare Mantova, ci dimostrano che stiamo facendo un buon lavoro.