Ha realizzato più di trecento libri, è stata la più giovane designer a ricevere il Gutenberg Prize e cinquanta delle sue creazioni sono esposte nella collezione del Moma di New York. Lei è Irma Boom, olandese, classe 1960, riconosciuta come una delle migliori book designer al mondo. The Queen of Books sarà la protagonista oggi (alle ore 18) al Maxxi di una conversazione con Hou Hanru, direttore artistico del museo e il pubblico.

L’incontro realizzato in collaborazione con l’American Academy in Rome e con il supporto dell’ambasciata dei Paesi Bassi fornirà l’occasione per entrare nell’universo creativo della carta e scoprire le collaborazioni con artisti e architetti di questa celebre designer di libri. A renderla famosa nel suo campo, è stato soprattutto l’approccio sperimentale, audace e libero che ha caratterizzato i suoi progetti: i suoi prodotti spesso mettono in discussione la grafica tradizionale e anche i contenuti dell’editoria. «Quando vivevo a New York e mostravo il mio lavoro – spiega Irma Boom – mi veniva sempre chiesto: ’Perché non ci sono immagini sulla copertina? Ne hai bisogno altrimenti il libro non si venderà’. E io rispondevo che non avevamo mai avuto questo problema nei Paesi Bassi. Il sistema statale dei sussidi permetteva ai progettisti la più grande libertà. Il marketing non ha mai governato il nostro design…»

Irma Boom combina in un’unica persona i ruoli del designer, dell’editor e dell’art director, inventando modi ingegnosi per ottenere l’effetto desiderato. Ha lavorato, tra gli altri, con Rem Koolhaas, lo spazio dell’arte contemporanea De Appel e il Rijksmuseum di Amsterdam. «Non discuto mai i dettagli del layout – dice – propongo un concetto. Non si può discutere di un centimetro a sinistra o a destra. Trasformo quel concetto in un’astrazione e solo allora l’altro può entrare in quell’astrazione con le proprie idee: si raggiunge così un pensiero comune che sposta tutto a un livello superiore».