Doccia fredda per l’Iran a poche ore dalla due giorni di colloqui, al via oggi, con Stati uniti e Unione europea in Oman, in vista della scadenza per la sigla dell’intesa definitiva sul nucleare il 24 novembre prossimo.

L’Agenzia internazionale per l’Energia atomica (Aiea) ha sottolineato che l’Iran è in ritardo nel rispondere alle richieste di maggiore trasparenza avanzate dagli ispettori, come previsto dall’accordo preliminare di Ginevra dello scorso anno.

Un report confidenziale dell’Aiea avverte che l’Iran non sta facendo passi avanti nelle indagini sulla possibile dimensione militare del suo programma nucleare.

L’Agenzia, lo scorso inverno, aveva ammesso importanti aperture da parte di Tehran nelle ispezioni ai siti nucleari del paese. Inoltre, secondo le ricostruzioni del New York Times, il presidente Usa, Barack Obama, che avrebbe inviato una lettera all’ayatollah Ali Khamenei in cui si collega la questione nucleare al ruolo iraniano nelle crisi in Siria e in Iraq (smentita dal segretario di Stato John Kerry), vorrebbe evitare che fosse il Congresso ad esprimersi sull’accordo sul nucleare iraniano.

Già la scorsa primavera, i Repubblicani, insieme al voto di alcuni esponenti Democratici, avevano deciso di inasprire le sanzioni contro l’Iran nonostante l’accordo preliminare di Ginevra prevedesse un graduale alleggerimento dell’embargo internazionale. Secondo uno studio commissionato direttamente dal presidente Usa e riportato dal quotidiano statunitense, la sospensione della maggior parte delle sanzioni contro Tehran potrebbe essere decisa anche senza un voto parlamentare. Senatori repubblicani, tra cui John Cornyn del Texas, ma anche democratici, sono subito partiti all’attacco per evitare che questo avvenga.

Secondo questa ricostruzione, gli Usa potrebbero concedere una graduale riduzione delle sanzioni permettendo a Tehran di continuare ad arricchire l’uranio al 5%, confermando il via libera al programma nucleare iraniano per scopi civili. Un accordo duraturo con l’Iran sarebbe ancora uno degli obiettivi principali della Casa bianca.

La scadenza di Ginevra sarebbe la migliore opportunità per risolvere la questione nucleare per via diplomatica.

Ma uno dei problemi irrisolti riguarda le riserve di uranio arricchito in Iran. Sempre secondo il New York Times, le autorità iraniane avrebbero dato il via libera al trasferimento di ingenti riserve di uranio in Russia. In base ad un accordo, i russi avrebbero convertito l’uranio in barre di combustibile nucleare per alimentare la centrale nucleare di Bushehr. Una volta che l’uranio viene convertito in barre di combustibile è estremamente difficile riutilizzarlo per produrre armi atomiche. Tuttavia, le autorità iraniane hanno immediatamente smentito le rivelazioni di stampa.