Abrogare al più presto le disposizioni in materia di asilo, immigrazione e cittadinanza contenute nei cosiddetti «decreti sicurezza» e annullare gli accordi con la Libia perché «violano i principi costituzionali e delle convenzioni internazionali e producono conseguenze negative sull’intera società italiana». È l’appello lanciato a governo e parlamento da #IoAccolgo, campagna che dal 13 giugno scorso riunisce un ampio fronte di associazioni, sindacati e cittadini.

«Serve un atto di discontinuità rispetto al passato – ha detto Filippo Miraglia, responsabile immigrazione di Arci – Non basta invertire la rotta del Conte 1. Va fatto anche in relazione alle politiche di Minniti». L’appello prevede quattro punti: reintroduzione della protezione umanitaria; abrogazione della norma che impedisce ai richiedenti asilo l’iscrizione anagrafica; ripristino di un sistema nazionale di accoglienza per l’inclusione di richiedenti asilo e titolari di protezione; cancellazione delle norme riguardanti i divieti per le navi umanitarie.

C’è poi il tema dei rapporti con la Libia. «Non ci sono piaciute le dichiarazioni del premier Giuseppe Conte e della neoministra dell’Interno Luciana Lamorgese in occasione dell’accordo di Malta: dire che la Guardia costiera libica sta facendo un buon lavoro è insopportabile – ha sottolineato Miraglia – La Guardia costiera libica uccide le persone, stupra le donne, vende gli schiavi». Giudizio negativo sulla recente intesa anche per Antonello Ciervo, avvocato dell’Associazione studi giuridici sull’immigrazione: «Finché non ci sarà una riforma del Regolamento Dublino vincolante per tutti i paesi membri non arriverà nessuna soluzione strutturale».

Per sostenere l’appello si può firmare online, su ioaccolgo.it, e nei banchetti in giro per le città. Si parte domenica 29 settembre da piazza San Pietro, nella giornata mondiale dedicata a migranti e rifugiati.