E aveva un solco lungo il viso come una specie di sorriso. Perché quando Sancho tira e Gigio Donnarumma para finalmente la regia inquadra anche lui, Sergio Mattarella. Sorride il Presidente della Repubblica, come dire: «Io so come andrà a finire».

Finisce così, l’Italia è Campione d’Europa, 53 anni dopo la prima e unica volta. Finisce 1-1 anche dopo i tempi supplementari. Finisce 4-3 dopo i calci di rigore. Il calcio torna a casa, ma è casa nostra.

ENTRA negli appartamenti degli italiani una manciata di minuti prima di mezzanotte, dentro una notte italiana che sarà di festa e a modo suo di liberazione.

Entra ed è come se Giorgio Chiellini chiudesse la porta e le persiane e mettesse tutti a dormire. Felici.

L’Italia che vince non ha un eroe, ma una squadra di giovani eroi, ha Donnarumma che nella lotteria finale ha ipnotizzato Rahsford, Sancho e poi quel bambino di Saka che dopo l’errore piange come fosse un ragazzino.

E pensare che tutto sembrava andare storto, il loro gol quando la banda ancora non aveva lasciato il campo di Wembley, il primo rigore sbagliato da Belotti e quello che doveva essere decisivo fallito da Jorginho che invece nella semifinale era stato infallibile.

 

L’abbraccio tra le lacrime di Vialli e Mancini al fischio finale, via twitter

 

LA STORIA di una notte speciale sembrava scritta. L’Inghilterra segna dopo un minuto e 57 secondi, gol di  Shaw che decide  il primo tempo. Palla da destra che vola a sinistra. Da Wim a Wem era già stata una gran bella domenica, ma la sensazione era quella che non sarebbe diventata bellissima.

L’Italia che arriverà seconda agli Europei, come Matteo Berrettini era arrivato secondo a Wimbledon che è il torneo di tennis più bello del mondo. Storie, Berrettini ha fatto grandi cose, ci sarà tempo per rifarsi.

L’Italia del pallone invece fa l’impresa. Vince il campionato d’Europa che sembrava fatto perché fossero gli inglesi a vincerlo, con la sacra alleanza tra il governo britannico e il governo del calcio europeo. E lo vince l’Italia, nella casa degli inglesi.

Le immagini della vittoria a Wembley, foto Ap

Perché il secondo è tutto un altro tempo, è quello dell’Italia. Segna Leonardo Bonucci, uno del grande centro, come il suo compagno Giorgio Chiellini, come i due in mezzo dei quattro difensori inglesi, Stones e «Testone» Maguire.

FORSE solo allora l’Italia capiva che ce la poteva fare. Ce la farà. La prima grande festa dopo la pandemia è italiana. È una festa di piazza, durerà tutta la notte, riempie i cuori, gli occhi di lacrime.

L’Italia di Roberto Mancini vince, storia bella, anche se non cancellerà i problemi, ma questa è un’altra storia. Il calcio torna a casa ed è casa nostra.

La festa italiana nella notte, foto Ap

La festa dei giocatori, foto Uefa e Figc