Un calo di quasi il 20 per cento degli investimenti pubblici in Italia negli ultimi dieci anni. Lo certifica l’Istat nel Focus: «Produttività e investimenti» contenuto nella nota mensile sull’andamento dell’economia italiana. Il dato preciso è di un calo del 18,9%. «Dall’analisi degli investimenti sulla base del settore istituzionale che li realizza emerge come la componente pubblica abbia contribuito a indebolire il processo di accumulazione del capitale», osserva l’istituto. Nel 2019, la spesa complessiva per investimenti, valutata a prezzi correnti, è stata pari a 322,7 miliardi di euro, lo stesso livello del 2010 (322,6 miliardi). Tuttavia, al suo interno, gli investimenti delle amministrazioni pubbliche sono diminuiti nell’ultimo decennio del 18,9%, mentre quelli del settore privato (che includono anche le unità a controllo pubblico non classificate nel settore delle Amministrazioni pubbliche) sono aumentati del 3,5%.

«Particolarmente rilevante appare – ha segnalato l’Istat – la contrazione degli investimenti pubblici in costruzioni (nel 2010 pari al 58,3% del totale degli investimenti pubblici) il cui valore si è ridotto negli ultimi dieci anni del 29,3%, nonostante un recupero nel 2019; assai marcata è stata la caduta per il settore delle amministrazioni locali (-36,7%)». La riduzione delle spese di questa componente ha riguardato tutte le diverse tipologie con cali del 30,4% dei fabbricati non residenziali (al cui interno ricadono le strutture sanitarie), del 22,8% delle opere stradali e del 32,3% per le altre opere del genio civile che includono le spese per porti, condotte, opere per la difesa del suolo, linee ferroviarie e tutte le altre opere pubbliche in costruzioni non incluse nelle prime due categorie.