Capodanno di terrore nero per gli immigrati di Bottrop: ieri, tre minuti dopo la mezzanotte, un 50enne tedesco a bordo della propria auto ha investito un gruppo di siriani e afghani «cercando deliberatamente di ucciderli dopo averli identificati come gruppo di stranieri», come conferma Herbert Reul, ministro dell’interno del Nordreno-Vestfalia. Secondo Reul, l’attacco di Bottrop va preso «molto sul serio», anche se sull’autore aleggia già la patente di instabilità psichica ipotizzata dagli investigatori al termine del primo interrogatorio.

Di appurato, per il momento, c’è solo che cinque immigrati hanno riportato «ferite di varia entità». Tra loro un bambino e una donna di 46 anni che è stata temporaneamente in pericolo di vita, come ha sottolineato in serata il ministro. Il sindaco Spd di Bottrop, Bernd Tischler, si definisce «sconvolto» mentre si avvia all’ospedale locale a visitare le vittime di ciò che, comunque lo si volti, rimane un atto di terrorismo «xenofobo».

In attesa di ricostruirne la vera natura e le reali dimensioni, i testimoni raccontano di ripetuti tentativi dell’autore di investire altri stranieri nei minuti immediatamente precedenti l’attacco vicino alla Berliner Platz.
«Molti passanti si sono salvati all’ultimo momento, davvero per puro miracolo», riferisce uno dei presenti sotto choc, sopravvissuto solamente perché si trovava dall’altra parte del marciapiede.

A sentire Friederike Zurhausen, capo della polizia del distretto di Recklinghausen, l’autore non risulta avere precedenti penali e non è ancora del tutto chiaro se sia (o sia stato) sottoposto a cure o trattamenti psichiatrici. In ogni caso si è trattato di «un attacco mirato» e il responsabile corrisponde alla persona arrestata, tiene a precisare la polizia locale che non ha ancora chiuso l’indagine.

E si fa strada tra gli investigatori l’ipotesi che l’autore intendesse replicare nella vicina città di Essen il terrore appena sparso a Bottrop, dove per ben tre volte ha cercato di investire persone in punti diversi della città. A Essen si è diretto dopo la breve fuga, provando a falciare anche lì una piccola folla di stranieri affollata sotto la pensilina di una fermata dell’autobus. Prima di essere arrestato dalla polizia del Nordreno-Vestfalia.