Musica come atto di resistenza per Giovanna Marini, protagonista sabato 27 giugno al Parco della Casa del Jazz di Roma (ore 21) con il coro e la banda della Scuola popolare di musica di Testaccio. Canti di lotta e di lavoro di solidarietà con il progetto “Liutai a Gaza. La musica al lavoro contro la distruzione“, in collaborazione con la scuola di musica palestinese Al Kamandjati.

È il quarto evento musicale della serie “Musicisti in Italia per Gaza”, ideato nell’ambito della campagna Cultura è Libertà allo scopo di costruire a Gaza un laboratorio di formazione/lavoro per la riparazione degli strumenti musicali, una professionalità inesistente in quella striscia di terra, dove pure molti giovani, associazioni, scuole, istituzioni, fanno della musica un’ “arte di resistenza”.

“Resistere. Invece di sparare, suona. Questo sì che è bello – dice Giovanna Marini -. Suonare invece di sparare. Dove lo dicono? In Palestina. Allora questo è un altro dei tanti significati della parola resistere. Resistere imbracciando un violino, facendo ricorso alla parte più profonda della nostra cultura, la nostra memoria, la nostra memoria musicale….Abbiamo resistito contro il fascismo, il nazismo, il terrorismo, la mafia…ora dobbiamo ancora resistere, contro l’omologazione spietata, il consumismo, l’appiattimento di ogni pensiero, di ogni memoria utile…”