L’Ernesto ha invitato qui al cohousing per fine anno Gigi. Gigi ha settanta anni e con l’Ernesto sono stati alpini insieme, poi l’amore per la montagna e la politica hanno creato un’amicizia profonda. Insegnante, in pensione è andato a vivere in una frazione isolata di montagna ed i figli sono in città. La polenta come fa lui, nessuno sa farla. La sera è fredda, umida. Dal suo zainone saltano fuori vino, salame e toma, di sua produzione. Siamo una ventina intorno alla stufa. Olga cucina il suo piatto forte. Nel pentolone di coccio rosola nell’olio verdure, rosmarino ed altre erbe, salciccia a pezzi, la sua salsa di pomodoro. Una girata con maestria, coperchio, ed il fuoco della stufa fa il resto. Gigi, mentre versa pian piano la farina nel paiolo, dice che la polenta è paesaggio, ricordi, attesa. 40 minuti, con gesti lenti, in piedi, gira la polenta e iniziano a girare il vino e i racconti sul tempo e sulla vita. Lola ha preparato pane nero e Anna apre le «burnie» di peperoni e pomodori, con L’olio della sua terra del Sud. Ernesto cuoce mele selvatiche. Intorno alla tavola nei secoli ogni gesto esprime una cultura, passano gusti e sapori, storie, saperi e relazioni. Gigi ci dona un quaderno catalogo della collana della Fondazione PInAC di Brescia. La PInac, Pinacoteca Internazionale dell’età evolutiva di Aldo Cibaldi, fondata negli anni ’50, conta ad oggi 6.000 opere di bambini di 60 paesi. Testimonia il diritto all’arte di tutti i bambini, raccogliendo in cataloghi loro elaborati espressivi. Promuove mostre, eventi e proposte formative. Educa alla conoscenza ed al rispetto tra i popoli. Il catalogo24 «intorno alla mensa», multilingue, consultabile anche via Web, contiene 53 opere prodotte da giovani dai 5 ai 14 anni d’Italia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Yemen, Africa centrale, Canada, Giappone, Perù e Turchia realizzate tra il 1967 ed il 2014. Presentato in mostra nel 2015, raccoglie disegni sulla mensa, come pranzo condiviso: cibi, tavole, persone, feste. Oggi un grande cambiamento nel nostro modo di alimentarci è la mercificazione del cibo. Oggi è cambiato come, cosa e dove si mangia: fuori casa, in piedi, camminando, in auto, di fronte a un computer. Ma sempre più si sviluppano movimenti che riprongono cibo «sano», stili alimentari diversi e tavola di condivisione per tutti, a memoria di un sesto della popolazione mondiale che conosce miseria e fame, alla voce «cibo per tutti». Sfogliamo il catalogo: disegni splendidi e colorati. Non vi è dubbio: c’è un pensiero antico ma anche futuro perché dei giovani, di una umanità che in qualunque circostanza e tempo sa abbattere muri, silenzi, diversità e propone accoglienza.