L’intesa ratificata ieri tra il governo e le regioni stabilisce la prima certezza nel sussidio detto impropriamente «reddito di cittadinanza»: i primi a trovare un lavoro precario saranno tremila «navigator» che saranno assunti con una collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.) dall’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro- Anpal Servizi. Come anticipavamo ieri su Il Manifesto, è stato dimezzato il numero di seimila neo-precari proposto dal neo-presidente Anpal Mimmo Parisi, arrivato dal Mississippi e ideatore di questa figura presentata come un manager delle risorse umane e motivatore esistenziale con un’invidiabile conoscenza del mercato del lavoro italiano. L’accordo stipulato con le regioni confluirà in un emendamento al «decretone reddito-quota 100» in discussione alla Camera.

LE RISORSE RISPARMIATE dal taglio dei tremila posti annunciati (pari a novanta milioni di euro) saranno usate dalle regioni che si avvarranno dei «navigator» derubricati formalmente a «assistenti tecnici» dei centri per l’impiego per non ancora meglio specificate «modalità operative di realizzazione». Dalla parafrasi cervellotica usata emerge tutta la difficoltà ad immaginare, realmente, il contenuto del lavoro a cui saranno chiamati i sessantamila candidati al posto di «navigator» in uno dei due bandi pubblicati dall’Anpal sul suo sito. A questo punto sembra imminente la pubblicazione del bando per la loro selezione. È stato inoltre previsto un piano straordinario di potenziamento dei centri per l’impiego di tre anni. Saranno stanziate risorse aggiuntive a quelle previste dalla Legge di bilancio 2019 per 160 milioni quest’anno; 250 milioni nel 2020 e 50 milioni nel 2021. Saranno inoltre identificate le regioni che hanno bisogno dell’«assistenza tecnica» dei «navigator» attraverso convenzioni fra le singole amministrazioni e l’Anpal.

DAL 2021 LE REGIONI saranno autorizzate ad assumere a tempo indeterminato 7.600 persone a tempo indeterminato da destinare ai centri per l’impiego. Ma potranno anticiparne una parte l’anno prossimo. Chi sarà assunto da «navigator» dovrà rifare il concorso, probabilmente concepito su altre base rispetto alla maxi-selezione che si sta preparando a Roma tra aprile e luglio. Undicimila e seicento nuove assunzioni, comprensive anche delle 1600 sospese dai tempi di Poletti e del governo del Pd, si andranno ad aggiungere agli 8 mila dipendenti attuali dei centri per l’impiego, di cui un paio di migliaia sono precari. Il totale di 19.600 ha spinto il ministro del lavoro e sviluppo Luigi Di Maio a esprimere la sua soddisfazione: «Nessun governo ha mai dato in passato così tante risorse e nuove assunzioni ai centri per l’impiego – ha detto – Ora dobbiamo operare velocemente, non ci sono più alibi».

LE REGIONI hanno ottenuto da Di Maio il riconoscimento delle prerogative assegnate dalla Costituzione sulle politiche dell’occupazione. L’intero piano sarà concertato in maniera puntuale. Inizialmente, nel testo del «decretone» approvato in prima lettura dal Senato, il governo aveva concesso solo il riconoscimento di un «parere» su un’operazione che invece coinvolge fortemente le strutture regionali, a cominciare dai centri per l’impiego.

NEL MILIARDO di euro stanziato da Lega e Cinque Stelle per cambiare in un periodo di tempo forse superiore a due anni la struttura caotica delle politiche attive in Italia non sono state ancora individuate le risorse per chi tra i 654 precari attuali dell’Anpal Servizi chiederà la stabilizzazione. Si è preferito aumentare a livello esponenziale del precariato dentro l’Anpal, gravata di nuovi compiti, e non partire dalla base. Mobilitati da settimane, protesteranno stamattina dalle dieci a piazza Montecitorio a Roma chiedendo di farla finita con il paradosso dei «precari che ricollocano disoccupati». Le Camere del Lavoro Autonomo e Precario (Clap) hanno dichiarato quattro ore di sciopero dalle 9 alle 13.