Papa Francesco potrebbe andare in Corea del Nord. L’ipotesi è stata confermata ieri da Park Jie-won, capo dei servizi segreti della Corea del Sud, che ha dichiarato di essere al lavoro per una possibile visita del pontefice a Pyongyang.

La fonte dell’indiscrezione è autorevole: l’agenzia Fides, organo di informazione di Propaganda Fide, ovvero della Congregazione vaticana per l’evangelizzazione dei popoli, guidata dal cardinale filippino Luis Tagle, che molti annoverano fra i papabili per il post Francesco.

Secondo Fides, ieri, partecipando a una messa a Mokpo per festeggiare l’elevazione della chiesa cattolica di Sanjeong-dong al titolo di “basilica minore” (prima chiesa in Corea del Sud a riceverlo), il direttore del National intelligence service sud coreano, Park Jie-won, avrebbe incontrato Kim Hee-jung, arcivescovo metropolita di Kwangju e fino a pochi mesi fa presidente della Conferenza episcopale coreana, e il nunzio apostolico in Corea del Sud, monsignor Alfred Xuereb, per parlare della visita di papa Francesco a Pyongyang.

Il maltese Xuereb, prima di essere inviato come ambasciatore vaticano in Corea del Sud e Mongolia, nei primi anni del pontificato è stato segretario particolare di Francesco, che lo ha anche nominato proprio delegato nelle commissioni di vigilanza sullo Ior e sulla struttura economica-amministrativa della Santa sede e segretario del dicastero per l’economia: si tratta quindi di uno dei prelati di fiducia di Francesco, che potrebbe garantire un filo diretto fra Pyongyang e casa Santa Marta, la residenza del papa.

Non è da ieri che si parla di un possibile viaggio di Francesco in Corea del Nord, uno dei pochi Stati al mondo con cui la Santa sede non ha relazioni diplomatiche. Quasi un mese fa, appena nominato prefetto della Congregazione vaticana per il clero, il vescovo sud coreano Lazzaro You Heung-sik aveva spiegato in un’intervista che già nel 2018 il presidente della repubblica di Corea del Sud, Moon Jae-in, quando venne ricevuto in Vaticano da papa Francesco, aveva trasmesso al pontefice un invito in Corea del Nord da parte Kim Jong-un, incassando la disponibilità di Bergoglio.

Oltre ai vescovi coreani, è proprio lo stesso presidente Moon – che sui rapporti con il Nord si sta giocando molto – a spingere per una visita del papa a Pyongyang, che rappresenterebbe per lui un  indiscutibile successo. Ma la strada pare ancora lunga.