Il divario che separa la musica classica – più o meno contemporanea, più o meno colta – da un pubblico non necessariamente «di nicchia» sembra frutto di scarsa conoscenza, prima ancora che di una diffidenza elaborata. Il vuoto, cioè, è parte integrante della sostanziale apatia con la quale ampie schiere di ascoltatori trasversali, diversi per età e provenienza culturale, si dispongono nei confronti di quella offerta musicale, che non andrebbe «subita» come musique d’ameublement, perché acquisisce senso e spessore dal costruttivo rapporto dialettico con chi la riceve. L’ascolto cosciente, in questi casi, rende complesso, dunque virtuoso, il processo di scambio...
Alias Domenica
Intellettuali sordi alla musica
Improvvisi. Il distacco di troppi intellettuali rispetto alla musica classica sembrerebbe una scelta precisa: un’anomalia...