Scherzando ma non troppo si potrebbe sostenere che col decreto delegato del Jobs act sulla cassa integrazione ieri sera dal consiglio dei ministri il governo ha lanciato la sua versione di reddito di cittadinanza. Molto diversa, se non opposta, a quella richiesta a gran voce da opposizioni, movimenti e Coalizione sociale. All’articolo 8 viene infatti introdotto un nuovo strumento di «politiche attive del lavoro». È il «patto di servizio personalizzato»: i lavoratori in Cig per più del 50% dell’orario per almeno un anno saranno «convocati dai centri per l’impiego per la stipula». Si tratta con tutta evidenza di lavori socialmente utili che verranno richiesti ai cassintegrati. Resta da capire quali. E soprattutto come e quanto verranno pagati. Chi sarà in cig al 50% dovrà comunque partecipare attivamente alla ricerca di una nuova occupazione: ribaltando il principio della cassa integrazione che lega il lavoratore al suo posto.

Rimangono 44 contratti e mezzo
Per il resto il consiglio dei ministri ha approvato definitivamente – e quindi diventerà legge a giorni – il decreto sul riordino delle tipologie contrattuali. Ora è dunque ufficiale: dei 46 contratti esistenti ne verranno eliminati solo due. E se sull’associazione in partecipazione l’abolizione è reale, sui cocopro tanto strombazzati da Renzi l’eliminazione è assai parziale. I cocopro rimarranno per i lavoratori iscritti ad un albo professionale (dove sono usatissimi per esempio nel giornalismo) e si esistano contratti collettivi che li prevedono. In più anche la stretta che veniva chiesta dai sindacati – la trasformazione in contratto a tempo indeterminato nel caso in cui un’impresa utilizzi più del 20 per cento di contratti a termine – è stata derubricata in una multa.

Vocher allargati
Viene allargato l’uso del lavoro accessorio – i buoni lavoro – che potrà essere utilizzato in tutti i settori. Il tetto annuo per i voucher passa da 5.000 a 7.000 euro.

Apprendistato a 15 anni
Rispetto alla prima versione il decreto contiene poi una nuova tipologia di apprendistato scolastico. Sul modello della provincia di Bolzano l’apprendimento sarà esteso anche ai 15enni (ora è previsto solo dopo i 17 anni) e avrà durata di 4 anni (ora è di triennale). Demansionamento e controlli a distanza
Varato definitivamente anche il decreto delegato sulle semplificazioni che dà il via libera al demansionamento e ai controlli a distanza sugli impianti utilizzati dai lavoratori. L’impresa potrà comunicare per iscritto ai dipendenti la nuova mansione inferiore senza altra limitazione, se non la retribuzione precedente. Solidarietà dopo la cig bonus-malus
Nel decreto sugli ammortizzatori sociali si dà un contentino alla Fiom – che da sempre chiede di incentivare i contratti di solidarietà. «La durata massima della cassa integrazione viene fissata in 24 mesi, che possono salire a 36 mesi con il ricorso alla solidarietà. Mentre viene confermato il bonus-malus per la nuova cig che viene ridotta a 24 mesi su 5 anni mobili (dal primo giorno di cig): le imprese che la utilizzeranno avranno aliquote più alte: +9% per i primi 12 mesi, +12% dai 12 ai 24 mesi e +15% dai 24 ai 36 mesi. «Per disincentivarne l’uso», spiega Poletti. Ma l’alternativa sarà la delocalizzazione con chiusure e i licenziamenti. Con i risparmi sulla Cig, Poletti promette di portare il Naspi a 24 mesi.

Marchette a chi salva le aziende
Le aziende in crisi che hanno una prospettiva di «rapida cessione» con un conseguente riassorbimento occupazionale potranno beneficiare di un «bonus» di 6 mesi di cassa integrazione da finanziare con un fondo di 50 milioni per 3 anni. «Senza regole trasparenti e chiare rischia di diventare una marchetta: il governo fa un regalo a chi salva un’azienda in difficoltà a carico degli altri lavoratori, visto che le risorse verranno prese dal Fondo Occupazione del ministero», commenta Guglielmo Loy, segretario confederale della Uil.

Congedo parentale allargato
Una delle poche migliorie in fatto di welfare arriva con il raddoppio del congedo parentale facoltativo, che passerà da 3 a 6 anni e da 8 a 12 anni di età del bambino per quello retribuito al 30% e per quello non retribuito, la cui durata resta comunque di 6 mesi.

Agenzia unica
Sorpassati in extremis i problemi di coperture e le diffidenze dell’Inps, il governo ha varanto anche il decreto sull’agenzia unica di Ispettorato del lavoro che unirà gli attuali 1.500 ispettori dell’Inps (che manterranno contratti migliori) con i 3mila del ministero.

“Assegno Ichino”
Dopo anni di attesa sembra diventare realtà il contratto di ricollocamento inventato dal professor Pietro Ichino: «un assegno di ricollocazione, nuovo strumento finalizzato al fatto che se un lavoratore perde un lavoro dopo 6 mesi, è possibile che abbia un assegno che può essere usato per acquistare servizi per ricollocamento», spiega Poletti. I soldi andranno alle agenzie interinali.