I primi insulti sono apparsi sulla sua pagina Facebook il giorno dopo l’incidente in cui tre ragazzini rom hanno travolto e ucciso una donna alla periferia di Roma ferendo altre otto persone. Insulti sessisti accompagnati da minacce fisiche. «Sei contenta zoccola di merda, i tuoi amici rom hanno ferito sette persone uccidendone una». E poi: «Spero che ti stuprino». Dijana Pavlovic, attrice e attivista rom, vicepresidente della Federazione rom e sinti italiani è di nuovo nel mirino di razzisti e fascisti. Qualche settimana fa, durante un programma televisivo, il leghista Gianluca Buonanno la definì «feccia dell’umanità», parole per le quali ieri Buonanno è stato querelato dalla Pavlovic. Ora la tragedia romana ha scatenato di nuovo l’odio contro di lei. E insieme agli insulti personale anche immagini di roghi e l’invocazione delle ruspe per abbattere i campi rom. «Nei campi si è diffuso il terrore», spiega Pavlovic. «Con questo clima il rischio che s ripetano episodi di violenza e rappresaglia contro di noi è altissimo la strumentalizzazione politica è paurosa, è già accaduto che questo sia stato causa di incidenti gravi, come è successo i passato a Ponticelli o a Torino». Si cerca di nuovo di criminalizzare un popolo intero per un singolo fatto – prosegue – La legge è uguale per tutti e tutti devono rispettarla. Ma al di là della ferma e più assoluta condanna nei confronti di chiunque abbia commesso questo crimine, emerge l’intenzione di massacrare un popolo intero per un fatto commesso da qualcuno nessun vuole fare finta che no ci sia la criminalità nei campi nomadi, ma se ci sono dei responsabili per dei singoli crimini, bisogna che ci sia la volontà di identificarli e arrestarli».