Proteste e contratto. A Milano ieri è andato in scena il flash mob degli infermieri aderenti al sindacato Nursind. Davanti al grattacielo Pirelli, sede del Consiglio regionale della Lombardia, hanno chiesto di non essere dimenticati dopo l’emergenza e hanno ricordato i 40 infermieri morti per il Coronavirus. «Onoriamo i nostri caduti nella lotta al Covid-19» e «Gli infermieri sono i factotum della sanità» erano alcuni dei cartelli dei manifestanti che hanno poggiato fiori bianchi a terra su un cuore blu, come il colore delle loro divise. «Adesso che l’emergenza sanitaria è rientrata dopo che per mesi siamo stati osannati come eroi – aveva spiegato Donato Cosi coordinatore lombardo del sindacato lanciando l’iniziativa -, non vogliamo ritornare nel dimenticatoio, non vogliamo ritornare ad essere invisibili».

Ieri intanto è stato finalmente sottoscritto il contratto nazionale della sanità privata. Dopo 14 anni di attesa quasi 100mila lavoratori. Per la prima volta passa il principio che ad uguale lavoro equivalga uguale salario e diritti, eliminando progressivamente il dumping nel settore privato. Aumento medio è di 154 euro al mese. Soddisfazione espressa da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil.