Ad aprire il corteo ci sarà uno striscione con la scritta: «Uniti e solidali contro il governo e il razzismo del decreto Salvini». E’ la parola d’ordine che riunirà oggi a Roma migliaia di manifestanti (sono attese almeno 20 mila persone in arrivo a Roma con treni e 100 pullman provenienti da tutte le regioni) decise a rispondere alla deriva securitaria e xenofoba che ormai da troppi mesi caratterizza l’Italia.

L’appuntamento è per le 14 a piazza della Repubblica da dove partirà un corteo che dopo aver percorso il centro cittadino si concluderà a piazza San Giovanni dove sono previsti alcuni interventi e la presenza di numerosi attori e musicisti (tra quanti hanno aderito ci sono Ascano Celestini, Modena City Ramblers, Assalti frontali ed Eugenio Bennato). Più di 400 le realtà che hanno aderito all’iniziativa rispondendo all’appello lanciato anche da Baobab Experience, i volontari che da in quattro anni hanno accolto e dato assistenza a decine di miglia di migranti in transito nella capitale. Tra le sigle che hanno garantito la propria partecipazione ci sono Cgil, Anpi, Arci, Oxfam, la ong Proactiva Open Arms, Action Aid, Un Ponte per, insieme a esponenti di LeU, Possibile e all’europarlamentare di Rifondazione comunista Eleonora Florenza. Ma sono attese tantissime realtà locali. «E’ il momento di unirsi, mobilitarsi e reagire contro gli attacchi del governo, a cui Minniti ha aperto la strada, contro l’escalation razzista e il decreto Salvini che attacca le libertà di tutti», hanno spiegato gli organizzatori.

La posta in gioco è alta. Mercoledì scorso dal Senato è arrivato il via libera al decreto Sicurezza e immigrazione con cui il governo, e in particolare il ministro degli Interni Matteo Salvini, si prepara a smantellare il sistema di accoglienza dei migranti creato negli ultimi anni.

Le conseguenze delle nuove misure – dall’abrogazione delle protezione umanitaria allo smantellamento della rete Sprar gestita dai Comuni, al prolungamento fino a 180 giorni della permanenza nei Centri per il rimpatrio (Cpr) – saranno pesanti per tutti, immigrati e italiani.

L’Anci, l’associazione dei comuni italiani, ha calcolato in almeno 50 mila i migranti destinati a diventare irregolari nel 2019 e in 280 milioni di euro i costi sociali in più a cui i Comuni dovranno fare fronte. Motivi che hanno spinto molti amministratori locali a chiedere al governo di sospendere il decreto modificandolo. Inutilmente.

Ma nel corteo non si parlerà solo di immigrazione. Non a caso la parola chiave della giornata è «Indivisibili) per sottolineare – hanno spiegato gli organizzatori – la volontà di non accettare nessuna separazione di diritti tra italiani e stranieri, ma anche tra donne e uomini, al punto che nella piattaforma c’è anche l’opposizione al ddl Pillon sulla genitorialità.
Prevista, infine, la partecipazione alla manifestazione anche del sindaco di Riace Domenico Lucano.