«Quella di ieri è stata una pagina brutta che danneggia Napoli e i commercianti perché con quelle facce i turisti se ne vanno», dice il sindaco Luigi de Magistris il giorno dopo la guerriglia scatenata durante la serrata dei negozianti contro la zona a traffico limitato nel centro di Napoli. «Le infiltrazioni della malavita si sono viste – denuncia – c’è chi vuole rimettere le mani sulla città, chi vuole mettere le mani sui grandi progetti, sugli appalti, sulle consulenze esterne».

Il sindaco sotto assedio, in una città sull’orlo della abisso, comunque non ha intenzione di dimettersi: «Assolutamente no». La magistratura indaga sugli episodi di violenza. «La prima domanda alla quale vogliamo dare risposta – dice il questore Luigi Merolla – è semplice: fino a che punto può dirsi che la situazione è sfuggita di mano agli organizzatori? E fino a che punto, invece, si può supporre che ci fosse un piano precostituito?». Sorvegliati speciali sono gli ultrà: «Quelli della ’Brigata Carolina’, non a caso gli stessi che alla vigilia dell’ultima tornata per il voto alle politiche bruciarono le schede elettorali e fecero esplodere petardi all’ingresso della prefettura. Ci sono, ancora – ma dovremo verificare – strane presenze di ancor più strani personaggi che in alcune zone del centro pare abbiano energicamente ’invitato’ alcuni negozianti ad abbassare le saracinesche», spiega Merolla.