È salito a sei il numero degli indagati per l’incidente ferroviario di martedì sulla tratta Corato-Andria in provincia di Bari, sul quale sta indagando la procura di Trani. Nell’elenco adesso figurano anche il direttore generale di Ferrotramviaria, Massimo Nitti, il direttore di esercizio delle Ferrovie del Nord Barese (Ferrotramviaria), Michele Ronchi, e la presidente e legale responsabile di Ferrotramviaria Gloria Pasquini. I reati ipotizzati sono disastro ferroviario colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni personali colpose plurime.

I tre, che hanno ricevuto ieri l’avviso di garanzia, si aggiungono a quelli dei due capistazione di Andria e Corato, Vito Piccarreta e Alessio Porcelli, già sottoposti ad accertamenti. Nel registro degli indagati della Procura di Trani è stata inoltre iscritta la società Ferrotramviaria ai sensi della legge sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, titolare della tratta dove è avvenuto lo schianto tra i due treni. «Siamo pronti a dare tutti i chiarimenti necessari e a fornire la massima collaborazione possibile ai magistrati inquirenti», ha dichiarato l’avvocato Michele Laforgia, difensore dei vertici di Ferrotramviaria, che ha sostenuto che l’iscrizione dei vertici dell’azienda è un atto dovuto anche in conseguenza del fatto che alcuni dipendenti dell’azienda sono morti nello scontro tra i due treni.

L’ultimo nuovo indagato è invece Nicola Lorizzo, l’unico capotreno sopravvissuto allo scontro tra convogli in Puglia. Ricoverato all’ospedale di Bari, martedì era il capotreno del regionale 1021, il treno partito dalla stazione di Andria, quello che ha causato il disastro e che non sarebbe dovuto partire, se non dopo l’arrivo dei due treni provenienti da Corato. Proprio su questo lunedì mattina saranno interrogati i due capistazione di Corato e Andria: bisognerà capire cosa abbia indotto i due capistazione a far partire i treni coinvolti nell’incidente. L’errore non coinvolgerebbe solo i capistazione – come lasciato intendere dagli inquirenti – ma anche i due capitreno e i due macchinisti dei due convogli. Mentre ieri si è svolta l’autopsia, nell’Istituto di medicina legale del Policlinico di Bari, sui corpi dei due macchinisti Pasquale Abbasciano e Luciano Caterino e dell’altro capotreno Albino De Nicolo, tutti e tre periti nell’incidente.

La Guardia di Finanza di Bari ha avuto la delega ad acquisire atti presso Ferrotramviaria, Regione Puglia e «ovunque essi si trovino», sull’erogazione e la gestione dei finanziamenti europei e regionali relativi anche al mancato raddoppio della tratta Corato-Andria. Il pm Michele Ruggiero, titolare del filone d’indagine, ha avviato degli accertamenti sui finanziamenti pubblici gestiti dalla società ferroviaria e sul contratto di gestione tra Regione Puglia e Ferrotramviaria. In particolare, si indaga sui 13 milioni di euro con cui l’ente regionale nel luglio 2014 ha finanziato, all’interno di un progetto di 80 milioni di euro, il sistema di controllo automatico per la società in questione. Il filone d’indagine riguarda però anche lo spostamento da un primo periodo di finanziamento (2007-2013) a quello successivo (2014-2020) dei fondi Fesr Ue, pari a 180 milioni di euro, per il raddoppio della tratta. Secondo i primi approfondimenti, lo slittamento dei tempi sarebbe avvenuto soprattutto per problemi legati ai permessi locali e per gli espropri dei terreni.

Governo e commissione Bilancio hanno invece dato il via libera all’unanimità, alla proposta del deputato pd Francesco Boccia per gli aiuti alle famiglie del disastro ferroviario. Con un emendamento al decreto legge Enti locali, è stata autorizzata una spesa di 10 milioni di euro: a ogni famiglia andranno non meno di 200 mila euro.

Oggi sarà invece il giorno dell’addio alle vittime. Tutte le salme, tranne quelle dei due macchinisti, ieri sono state riconsegnate alla famiglie. I funerali si svolgeranno con un rito pubblico e si terranno nel palasport di Andria: parteciperanno anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, della Camera Laura Boldrini e il ministro dei Trasporti Graziano Delrio.