Lo storico direttore finanziario di Donald Trump, Allen Weisselberg, si è costituito all’ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan, perché incriminato per evasione fiscale insieme alla società che gestiva, la Trump Organization, l’attività immobiliare che ha portato a The Donald la fama dei tabloid, le ricchezze televisive e infine, la Casa bianca.

Mentre scriviamo le accuse esatte non sono ancora state rese note, ma è certo che i pubblici ministeri accuseranno Weisselberg per i fringe benefit, i servizi e i beni in aggiunta allo stipendio sui quali non sarebbero state pagate le tasse.

Gli inquirenti sembrano voler ricorrere alle tecniche usate per sconfiggere la criminalità organizzata e per mandare in prigione i leoni di Wall Street: colpire le pedine più vulnerabili per arrivare ai boss. In questo caso la pedina vulnerabile è Weisselberg, contabile dell’azienda dai tempi di Fred Trump, che conosce tutti i segreti della Trump Organization: potrebbe passare i prossimi anni in prigione o di collaborare con gli inquirenti.

A inguaiare Weisselberg è stata l’ex nuora Jennifer: Allen Weisselberg conservava i documenti scottanti a casa del figlio Barry, ma dopo il violento divorzio dei due la donna aveva diffidato il marito dall’avvicinarsi a casa, poi aveva contattato la procura distrettuale di Manhattan informando di avere in cantina casse di documenti della Trump Organization.