Dopo il rinvio dei giorni scorsi, è avvenuto ieri l’incontro tra il presidente americano Donald Trump e la cancelliera tedesca Angela Merkel. Meeting alla Casa bianca, iniziato nel peggiore dei modi, con Trump che ha rifiutato di stringere la mano a Merkel durante il momento delle foto. Poi incontro tra leader e le delegazioni. Le avvisaglie del resto non erano delle migliori, perché ad anticipare il primo incontro tra i due erano stati i battibecchi a distanza, soprattutto da parte di Trump che aveva criticato la politica di accoglienza dei migranti da parte della Germania e nei confronti dell’Europa a guida tedesca in generale e a minacce di dazi doganali, tanto che nella mattina di ieri Berlino aveva espresso un parere negativo su questa eventualità.

NELLA CONFERENZA STAMPA Trump come al solito non ha lesinato frasi ad effetto (insieme all’accusa ad Obama di avere spiato sia lui sia Merkel), ripercorrendo i temi di cui hanno trattato a porte chiuse. «Ho ribadito il mio forte sostegno alla Nato, così come la necessità che i nostri alleati della Nato paghino la loro giusta quota. Ringraziamo la Germania per il sostegno alla Nato e per i suoi sforzi in Afghanistan», ha detto Trump. E Merkel ha subito risposto annunciando un aumento della quota tedesca nelle spese. Il presidente statunitense ha poi detto che i due paesi hanno «molto in comune, compreso il desiderio di sicurezza, prosperità e pace. Abbiamo discusso con i manager delle aziende statunitensi e tedesche. La Germania ha fatto un incredibile lavoro nel preparare i lavoratori. Noi – ha voluto sottolineare – vogliamo sfruttare il potenziale delle donne nel lavoro. Un’America forte è nell’interesse del mondo».

ANCHE L’UCRAINA era tra gli argomenti oggetto di discussione; nei giorni che hanno rpeceduto l’incontro Trump aveva espresso la volontà di chiedere alla Germania come aiutare il processo di pace: «Ho apprezzato la leadership tedesca e francese nella risoluzione della controversia in Ucraina, dove cerchiamo una vera pace». Quanto all’Isis e al terrorismo, «Dobbiamo continuare a lavorare per sconfiggere l’Isis». Sull’immigrazione è arrivata una stoccata: «I nostri due paesi devono continuare a lavorare insieme per proteggere i nostri popoli dal terrorismo islamico

L’immigrazione è un privilegio, non un diritto, e la sicurezza dei nostri cittadini viene prima di tutto». Poi ha trovato modo di ironizzare sul suo presunto isolazionismo, definendolo una «fake news», prodotto di cui sono maestri i suoi più fidati collaboratori: «Non sono un isolazionista, ma gli Stati uniti sono stati trattati male da molti Paesi. Sono per il libero commercio e voglio sia un commercio equo».

POSITIVO, tutto sommato, il commento anche di Merkel: meglio «parlarsi l’uno con l’altro piuttosto che parlare gli uni degli altri». Sul tema dei rifugiati la cancelliera ha provato a smarcarsi dalle affermazioni dell’inquilino della Casa bianca: «Dobbiamo proteggere i nostri confini ma allo stesso tempo guardare ai rifugiati che scappano dalle guerre e dalla povertà». Per quanto riguarda l’ambiguo rapporto tra Trump e la Russia di Putin, infine, Merkel ha specificato che «le relazioni con Mosca devono migliorare, ma prima deve essere risolta la crisi ucraina». Merkel si è anche augurata la riapertura dei colloqui per il Ttip.