I quattro malcapitati a bordo della Renault Megane, provenienti da Napoli (tra cui un bimbo di 6 anni), e i due a bordo della Suzuki Vitara, in direzione Palermo, probabilmente non sapevano che quel cantiere autostradale tra Mormanno e Laino Borgo, lungo il quale e per colpa del quale hanno perso la vita, non doveva esserci: ci avevano raccontato che la Salerno-Reggio Calabria era finita, impacchettata e persino inaugurata.

Che gli automobilisti fossero divertiti quando l’allora premier Renzi, in vena di battute, annunciava l’inaugurazione per il 22 dicembre 2016, era evidente.

Altrettanto nota era l’ilarità che provocò la passerella per il finto taglio del nastro, quel giorno di fine dicembre, del subentrante Gentiloni, del ministro Del Rio e del presidente Anas, Pietro Armani. Ma oggi gli automobilisti sono indignati. Perché questa è più che mai un’autostrada di morte, mal collaudata, mai terminata.

Almeno quattro i morti (e due feriti gravi) nel drammatico scontro avvenuto domenica mattina in una galleria tra la Basilicata e la Calabria.

L’incidente si è verificato in un tratto interessato da lavori in corso. «Tra Campania, Basilicata e Calabria, c’è una strada dove ogni viaggio è una scoperta: è l’Autostrada del Mediterraneo», è il claim della campagna di comunicazione istituzionale sulla nuova A2-Autostrada del Mediterraneo. A supportare Anas c’è persino un testimonial d’eccezione, Giancarlo Giannini.

Attraverso la sua forza narrante, la campagna lancia il messaggio di come, viaggiando lungo la A2, si possano scoprire e riscoprire angoli d’Italia pieni di bellezza, natura, paesaggi mozzafiato. E magari (ma nella pubblicità non se ne parla) cantieri non previsti, indefiniti, non collaudati, dove si può anche perder la vita sull’asfalto rovente di una calda domenica di giugno.

Beffa tra le beffe, ieri, Anas ha presentato a Roma il volume «Autostrada del Mediterraneo – Guida per viaggiare con gusto 2017», allegato al quotidiano La Repubblica.

L’appuntamento romano era prestabilito ma il timing è risultato perfetto. In quelle stesse ore, la procura di Castrovillari apriva un fascicolo per verificare se i nuovi tratti autostradali che attraversano la provincia di Cosenza potessero essere inaugurati il 22 dicembre. Si punta, ovviamente, a ricostruire la dinamica del tragico incidente di domenica.

Ma anche a comprendere come mai, dopo la «conclusione» dei lavori, molti tratti abbiano ancora bisogno di manutenzione. Iniziano, dunque, gli approfondimenti investigativi.

Agli uffici di Anas sarà chiesto materiale sui collaudi effettuati e sui motivi per i quali il tratto Mormanno-Laino Borgo fosse soggetto a lavori in quella tragica domenica. Un’altra inchiesta sull’A3 (pardon A2) per aggiungere un tassello al mosaico che parla di pericoli. Non certo di «viaggiare con gusto».