«Tre anni dopo che nostra moglie e madre ha rivelato i crimini finanziari di Keith Schembri e due anni dopo il suo assassinio, Schembri si è dimesso dalla carica di capo di gabinetto del primo ministro Joseph Muscat». Inizia così il comunicato dei famigliari di Daphne Caruana Galizia, assassinata due anni fa mentre indagava su un caso di corruzione che coinvolgeva vari esponenti politici maltesi. Tra questi c’è anche il ministro del Turismo Konrad Mizzi, le cui dimissioni hanno fatto seguito a quelle del capo di gabinetto. Un vero e proprio terremoto politico causato dagli ultimi importanti sviluppi relativi all’indagine sull’assassinio della giornalista.

Il 14 novembre è stato arrestato Melvin Theuma, formalmente un tassista ma figura grigia in questa vicenda, considerato l’intermediario tra gli assassini e il mandante dell’attentato. Per confessare il nome del mandante, Theuma ha chiesto e ottenuto la grazia dal presidente della Repubblica, l’unico in grado di concedere e firmare un tale atto.

Il nome fatto dal tassista è quello di Yorgen Fenech, un noto imprenditore che è stato arrestato dalle forze armate maltesi mentre era in fuga dall’Isola con il suo yacht. Dal giorno del suo arresto, avvenuto mercoledì scorso, Fenech è stato rilasciato su cauzione per ben tre volte secondo il Times di Malta. Nel frattempo, durante gli interrogatori con la polizia ha chiesto il perdono presidenziale in cambio della verità sull’assassinio di Daphne.

È stato proprio Fenech a dare vita a questa serie di dimissioni visto che avrebbe collegato Keith Schembri ad un grave caso di corruzione. Il magnate maltese, secondo il Times of Malta, avrebbe anche affermato di essere soltanto un anello della catena che porta all’omicidio della giornalista. Fenech avrebbe dichiarato inoltre che Schembri conoscesse l’intermediario Theuma e che addirittura gli avrebbe promesso un incarico di governo.

Le accuse gravissime, ancora da verificare da parte degli inquirenti, hanno portato alle dimissioni del capo di gabinetto ieri mattina, dopo che la polizia ha perquisito la sua casa. Poi è stato il turno del ministro Konrad Mizzi il quale ha affermato: «Ho sentito il dovere, nel contesto delle attuali circostanze politiche, di dimettermi con lealtà verso la gente, il Partito Laburista e il presidente del consiglio dei ministri. Voglio chiarire ancora una volta – ha continuato Mizzi – che non ho avuto alcuna relazione, direttamente o indirettamente con 17 Black o Yorgen Fenech». Sarebbe proprio la società offshore 17 Black, di cui Fenech è proprietario, il mezzo attraverso il quale ottenevano le presunte tangenti i due membri del governo laburista. Nel frattempo il ministro dell’economia Chris Cardona si è autosospeso fino a conclusione delle indagini.

«Esortiamo ora le autorità maltesi a perseguire immediatamente Schembri per la sua vasta e lunga attività criminale» affermano i famigliari di Daphne. Chiedono anche di capire come mai il primo ministro Muscat avrebbe protetto i membri del suo governo fino ad oggi. «Il mancato perseguimento di Schembri, Mizzi e dei loro protettori ha avuto conseguenze fatali per nostra moglie e nostra madre. Se ciò continuerà, ci saranno conseguenze fatali per la democrazia maltese» concludono i famigliari. A distanza di due anni dalla sua morte, finalmente le inchieste di Daphne, da sempre screditate e prese di mira dal mondo politico, stanno facendo tremare non soltanto il governo, ma l’intera Isola.