L’ultimo schiaffo – bello dritto in faccia – ai lavoratori di Italiaonline è arrivato ieri: mentre con una mano il gruppo controllato dal magnate egiziano Naguib Sawiris si dispone a licenziare 400 dipendenti e a chiudere la storica sede torinese – già sede della Seat Pagine gialle – con l’altra distribuirà un lauto premio ai top manager, una incentivazione di ben 6,7 milioni di euro.

IL PIANO DI INCENTIVI verrà sottoposto il 27 aprile all’assemblea della società un tempo fiore all’occhiello dell’industria italiana e ora tra i gioielli del magnate egiziano. Il progetto di performance share 2018-2021 mette a disposizione fino a quasi 2,3 milioni di azioni gratuite, pari al 2% del capitale, che verranno assegnate a manager e amministratori esecutivi nel caso in cui vengano raggiunti determinati obiettivi. Al momento della sua adozione da parte del cda, martedì scorso, un’azione di Italiaonline valeva in Borsa 2,9118 euro, attribuendo così al piano un controvalore complessivo di quasi 6,7 milioni di euro.

Uno degli obiettivi del piano, si legge in un documento diffuso dal gruppo, è quello di «collegare una quota dell’incentivazione» alla «creazione di valore per gli azionisti». Rappresentati, per circa l’80% del capitale, da Sawiris e i fondi che proposero e approvarono, nell’aprile del 2017, la distribuzione di un dividendo straordinario di quasi 80 milioni, allora giudicato da Italiaonline compatibile con il ricorso alla cassa integrazione. Anche questa volta, c’è da chiedersi, il super premio ai manager sarà compatibile – e magari anche motivato – da un piano di ristrutturazione che risulta doloroso per centinaia di famiglie?

ITALIAONLINE, SI LEGGE ancora nel documento, «in linea con le migliori prassi di mercato adottate dalle società quotate a livello nazionale e internazionale, ritiene che i piani di compensi basati su azioni costituiscano un efficace strumento di incentivazione e di fidelizzazione» del management e dei dipendenti «per mantenere elevate e migliorare le performance e contribuire alla creazione di valore per gli azionisti nel medio-lungo termine».

Parole che sicuramente faranno male faranno male a Torino, con i dipendenti già da mesi impegnati in una vertenza difficile. Al momento, peraltro, Italiaonline ha congelato per tre settimane il pesante piano di esuberi, dopo che lo scorso 20 marzo è stato aperto un tavolo di mediazione al ministero dello Sviluppo economico. Una settimana fa il ministro Carlo Calenda rispondeva con uno dei suoi tweet a un utente che gli contestava che il gruppo controllato da Sawiris «continua a non accettare il confronto con i sindacati nonostante quanto a voi dichiarato»: «Fateci lavorare con azienda per cercare di modificare il piano poi ovviamente partirà confronto sindacale che seguiremo da vicino», la risposta del ministro.

CONTRO LA DECISIONE DI varare un maxi piano di incentivi ai top manager mentre si preparano dei licenziamenti, si è pronunciato Nicola Fratoianni, di Liberi e Uguali: «Che Paese straordinario che è l’Italia – afferma – Il colosso del digitale Italiaonline mentre prevede 400 licenziamenti e la chiusura dello stabilimento a Torino, pur avendo registrato 27 milioni di euro di utile netto nell’ultimo anno, stabilisce anche la distribuzione di 7 milioni di euro di incentivi ai manager dell’azienda per i prossimi tre anni. In un Paese normale questo si chiamerebbe furto e gli autori verrebbero trattati tecnicamente come ladri».

A questo punto i lavoratori sperano nell’intervento del governo, e guardano con una certa apprensione al tavolo aperto al ministero: se la sospensione del piano di esuberi scade il 10 aprile, dopo poco più di due settimane – il 27 – potrebbe arrivare quello degli incentivi milionari. E decisamente non sarebbe una bella coincidenza.