Spudoratamente pop il dodicesimo album del cantautore bolognese, diventato improvvisamente «cult» per i nuovi esponenti della scena pop italiana che ne hanno riscoperto la produzione anni ’80. E Luca Carboni sta al gioco, azzera le chitarre alza il beat e distribuisce tastiere a profusione chiamando a «sostegno» proprio i suoi «eredi». Ecco Calcutta in Io non voglio, Giorgio Poi in Prima di partire, Flavio Pardini in arte Gazzelle con in L’alba e per il singolo – Una grande festa – «scomoda» Daniele Coro, Federico Camba e Valerio Carboni. State alla larga se siete presi dalla «nostalgia canaglia» dei suoi album storici (...intanto Dustin Hoffman non sbaglia un film…, Persone silenziose) avvicinatevi curiosi – se siete senza preconcetti – verso questa svolta qua e là ad alto tasso zuccherino ma complessivamente gradevole, dove tra sintetizzatori e tastiere, si riesce a cogliere ancora un po’ di anima.