La Regione Veneto non sta approvando una legge «sul consumo del suolo», peraltro contraddittoria rispetto allo stesso oggetto del titolo della legge, ma pone in atto un vero e proprio episodio di malgoverno e di devastazione legalizzata del territorio e delle città.

La Lega che esalta le «comunità», con questa legge esprime a pieno la sua subalternità agli interessi della speculazione edilizia e della rendita alle quali piega le stesse Comunità locali limitando fortemente le prerogative di salvaguardia della qualità delle loro città e dei loro territori.

Il tema della riduzione del consumo di suolo, risorsa scarsa e preziosa, è parte integrante del buon governo della città, un governo che agisca nell’interesse della collettività, della sua salute e del suo benessere. Con il tema del consumo di suolo si intrecciano i temi del dissesto idrogeologico, delle mutazioni climatiche, della pulizia dell’aria, della organizzazione degli spazi verdi e delle aree pubbliche necessarie alla vita della gente (…). Negli anni passati in Italia il consumo di suolo è stato eccessivo e ingiustificato.

L’ultimo rapporto Ispra offre dati allarmanti.

A livello nazionale l’incremento fra il 2012 e il 2015 è stato dello 0,7% ovvero circa di 15000 ettari di suolo consumato e il Veneto mantiene il triste primato insieme alla Lombardia.

A questo si aggiunge la beffa che, se per il calcolo si fosse utilizzata la fallace definizione di consumo di suolo riportata nel testo approvato alla Camera simile a quella usata nella Legge veneta, non si sarebbe conteggiato il 54% del suolo consumato pari a 135 Km quadrati. Possiamo affermare con certezza che queste aree, che sfuggirebbero al calcolo se le due Leggi venissero approvate, si trovano collocate nei centri edificati dove più alta è la rendita urbana dove più elevato è il bisogno di spazi aperti fruibili da tutti. (…). La nuova legge non garantisce affatto gli spazi non ancora costruiti, al contrario favorisce in tutti i modi (compreso l’esproprio) la possibilità di impermeabilizzarli e cementificarli, togliendo respiro e verde alle città per densificarle sempre di più, con pochi vantaggi per la collettività e grossi vantaggi per i promotori immobiliari.

Il presente appello vuole denunziare questa situazione che è l’espressione di una cultura urbana arretrata, ed invita singoli cittadini, tecnici e non, le associazione, i sindaci, i consiglieri comunali, deputati e senatori, le Università, e quanti hanno interesse al buon governo delle nostre città e dei territori a firmare per indurre la Regione ad un «ripensamento» che, attraverso il confronto pubblico, democratico porti ad emendare la legge in modo che al suo titolo corrisponda il suo contenuto.

Chi fosse interessato all’analisi del testo completo e degli emendamenti proposti può trovarli nel sito www.citta-amica.org.

Tra i moltissimi firmatari dell’appello (nell’edizione in edicola l’8 settembre abbiamo pubblicato solo un elenco sommario):

Luisa Calimani, Francesco Indovina, Luciana Castellina, Piero Bevilacqua

Paolo Ceccarelli (già Rettore Università di Architettura di Venezia), Don Albino Bizzotto (Beati i costruttori di Pace), Paolo Perenzin (Sindaco di Feltre), Laura Puppato, Edoardo Salzano, Paolo Maddalena (già Presidente della Corte Costituzionale), Adriana Vigneri, Salvatore Settis (storico dell’arte, già direttore Scuola Normale di Pisa), Giorgio Nebbia, Fernando Miglietta, Ettore Janulardo, Paolo Berdini , Francesca Leder, Paolo Merlini, Loredana Mozzilli, Beniamino Tenuta, Angela Barbanente (già vice Governatore della Puglia), Morena Bragagnolo, Domenico Luciani (paesaggista), Francesco Miazzi, Edoardo Mangada (Madrid), Piergiorgio Bellagamba, Claudia Petrucci, Luigi Dell’Arena (Salviamo il Paesaggio Milano), Sira Feliciotti, Felicia Bottino, Arnaldo Cecchini, Alessandra Chemollo, Enzo Scandurra, Alfio Mastropaolo, Cristina Gibelli, Paolo Urbani, Giovanni Levi, Fausto Carmelo, Alberto Mambriani, Renata Mannise, Lidia Menapace, Paolo Pavan, Vezio De Lucia (urbanista), Luciano Salandin, Sergio Ventura, Andrea Segre (regista), Sandrone Federico, Gaetano Complice, Luigi Guzzo, Carmelo Torre, Carlo Alberto Graziani (primo Presidente Parco Nazionale dei Sibillini), Valentino Parlato, Patrizio Giulini, Paolo Favaro, Loris Sguotti (Associazione Villa Draghi), Silvia Bonuglia (consigliere comunale Montegrotto Terme), Luigino Toso, Carlo Pastorello (imprenditore alberghiero), Grazia Maria Bisandola, Giovanni Ponchio (docente di storia e filosofia, ex sindaco di Abano Terme), Andrea Gomiero, Giuliana D’Agostini, Gloria Dicati, Giorgio Bisello, Renato Romito, Andreas Kohlscheen, Silvia Vangelista, Benedetta Lorenzoni, Chiara Franceschi, Gastone Zilio, Elena Rizzi, Sara Lazzarini, Piera Dalla Zuanna, Franco Tasinato, Daria Fallido, Luca Zanta, Marialetizia Baldo, Francesco Chiapperin, Anna Mioni, Raffaela Mulato, Gianni Sandon, Pietro Ramazzina, Stefania Facco, Emanuela Furlan, Marco Furfaro, Giorgio Bombi, Franco Zecchinato (Cooperativa agricola El Tamiso), Domenico Finiguerra, Franco Pedrotti (botanico, naturalista), Carlo Alberto Pinelli (Alpinista), Giuseppe Campagnari (architetto), Romeo Scarpa (Italia Nostra), Roberto Seno, Liliana Zanini, Adriano Marchini, Umberto Zandigiacomi, Angelo Marzollo, Renata Giordani, Giuliano Carturan, Susanna Boehme Kuby (giornalista), Helio Pierotti, Paolo Lanapoppi, Lidia Fersuoch, Francesco Ortolani, Giancarlo De Marco, Giuseppe De Tullio (Ministero del Tesoro), Giovanni Fazio, Walter Rasia Dani, Monica De Biasi, Maurizio Thiene, Donata Albiero, Marcella Corò, Enrico Schiavon, Anna Seno, Francesco Montecchio, Mattia Masato, Luca Zamarco, Gianni Luigi Padrin, Antonio Lucca, Roberto Talamini, Nara Ronchetti, Francesca Visentin, Francesco Fantozzi, Paolo Bevilacqua, Mara Lucchini, Alberio Peruzzo, Paolo Villa, Dante Nicola Faraoni, Silvia Rizzato, Luca Franchin, Andrea Sguotti, Martina Camarda, Michela Nieri, Luciano Babetto, Riccardo Dalla Colletta, Riccardo Zanchetta, Gianfranco Losego, Pierlorenza Allibardi, Matilde Quezel, Andrea Allibardi, Emilia Peatini, Marco Cagnoni, Aurora Guariglia, Alberto Bobbo, Antonella Dall’Acqua, Federico Pappalardo, Simone Romanzin, Elisabetta Baschirotto, Anita Paghera, Marina Manta, Omar Scalco, Gianpaolo Ferrato, Lucio Righetto, Lisetta Marcolin, Alessandro Mognol, Nicola Mansueti, Laura Bianco, Edoardo Ambrosi, Stefania Savio, Roberta Rizzato, Sandra Baldo, Sabina Galligioni, Antonio Puccio, Susanna Miola, Salvatore Fiorentino, Alfio Tombolato, Viviana Marcadella, Carole Ardigò, Laura Meneguzzo, Luciano Zampieri, Lino Soranzo, Hussein Bazzi, Nadir Bizzotto, Anna Maria Cebrelli, Vincenzo Genovese, Augusto De Nato (WWF), Donata Fornasa, Pino Sartori. Volpato Maurizio, Zanovello Egidio, Grazia Francescato, Francesco Penzo, Teresa Lapis, Andrea Viario, Marisa Velarda, Paolo Cento, Cristiano Gasparetto, Antonio Bellinato, Teresa De Bortoli (sindaco di Pedavena), Stefano Cesa (sindaco di Mel), Fabio Casetto, Giovanna Ceiner, Oscar Mancini (assessore all’Ambiente Mogliano Veneto), Dino Facchini, Sandra Toniolo, Lorenzo Marchetto, Roberta Di Luca (Sovrintendenza Beni Culturali), Milla Malupini, Vania Malacarne (sindaco di Lamon), Robert Maddalena, Marco Chemello, Antonio Nucci, Marco Sangati, Paolo Wieczorek, Luana Zanella, Lorenzo Fellin (Istituto Veneto di Scienze lettere ed Arti), Giorgio Boscagli  (Biologo, Direttore del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi)

Le qualifiche inserite servono solo ad esemplificare le caratteristiche dei sostenitori dell’appello. I nomi privi di specifica appartengono anch’essi ad ambientalisti (molti dei quali rappresentanti di associazioni locali e nazionali), intellettuali, amministratori, docenti universitari, architetti e urbanisti