Il virus corre in Toscana. A preoccupare non è tanto il pur robusto numero di 2.433 nuovi casi registrati nelle ultime 24 ore dall’Agenzia regionale di sanità, che porta a 53.851 i positivi complessivi (+2,9% rispetto a domenica). Il problema più serio è che, esclusi i tanti tamponi di controllo, ben il 37,4% dei soggetti testati è risultato positivo. Con 1.694 identificati in corso di tracciamento, e 739 individuati con gli screening. L’ennesima dimostrazione che il virus si trasmette con estrema facilità.
Questa situazione sta portando a far salire ogni giorno il numero dei ricoverati in ospedale nei reparti Covid: ieri 2.061, 53 in più rispetto a domenica (+2,6%), di cui 284 in terapia intensiva, dieci in più di domenica (+3,6%) e tali da riempire il 48% dei posti disponibili. Per fortuna la maggior parte dei contagiati viene curata a casa o negli alberghi sanitari, visti i sintomi lievi o addirittura assenti. Ma i 2.061 ricoverati stanno impattando in modo deleterio sul sistema sanitario toscano. Non tanto per mancanza di strutture, ché di ospedali nuovi o da poco dismessi e già in corso di riattivazione, la regione è ben fornita. Quello che manca è il personale, che dopo almeno vent’anni di tagli agli organici, come denunciano Sinistra Italiana, Prc e i sindacati di categoria, è in numero inadeguato per affrontare l’emergenza e, in parallelo, continuare a garantire le cure ai pazienti non Covid. Né le 5mila assunzioni degli ultimi mesi hanno posto rimedio: “Si tratta di 3mila regolarizzazioni e solo 2mila nuove assunzioni – puntualizza Si – a malapena servono a coprire, non totalmente, le carenze di organico e il turnover”.
Così si moltiplicano i presidi sanitari costretti a sospendere l’attività chirurgica programmata, “salvando” solo le attività oncologiche e quelle di urgenza. Mentre il virus, che anche ieri ha ucciso 19 uomini e 17 donne (età media 83 anni e mezzo), ha ripreso a mietere vittime nelle Rsa, come accaduto nella prima ondata di primavera.
In questo contesto, pur dicendosi rispettoso delle scelte governative che hanno portato la Toscana a diventare zona rossa nel giro di una settimana, Eugenio Giani continua a incappare in incidenti di percorso, non solo comunicativi, subito denunciati dal gruppo del M5s in Consiglio regionale. Anche ieri in tv a “Mattino 5” ha sostenuto di fatto che la zona rossa per la Toscana sia eccessiva, guardando al rapporto del 15,7% fra tamponi fatti nelle 24 ore (15.527) e, appunto, i 2.433 positivi. Dimenticandosi però dei tanti tamponi di controllo. E se non ha più quantomeno parlato di affidarsi, a caro prezzo, alle cliniche private tout court (mentre a quelle convenzionate ha chiesto 500 posti letto), va avanti il progetto dell’ospedale “da campo” nella struttura ex Creaf di Prato. Con posti già drasticamente diminuiti, da 500 a 191; problemi nell’approvvigionamento dei materiali sanitari; e bisognoso di un numero di medici, infermieri e oss che non è nemmeno in fase di assunzione.