Nel 1984 usciva nelle sale giapponesi Lamù – Beautiful Dreamer, il secondo lungometraggio animato ambientato nel mondo creato prima sulla pagina dei manga da Rumiko Takahashi e poi trasposto in televisione da Mamoru Oshii. Il film, che a tutt’oggi rimane uno dei più riusciti del regista giapponese, fu aspramente criticato da una parte dei fan del cartone animato, forse perché troppo autoriale ed oscuro. Quasi come reazione a queste critiche, Oshii decide di andare ancora più in profondità verso l’animazione artistica e realizza così una sorta di oscuro, sperimentale e poetico sogno animato, appoggiandosi ai disegni dell’artista Yoshitaka Amano. Nel 1985 esce quindi per il nascente mercato dell’home video, Tenshi no tamago (L’uovo dell’angelo) film dalle atmosfere quasi lynchiane ed ambientato in un pianeta freddo e oscuro dove si muovono una bambina che protegge un misterioso uovo ed un ragazzo armato di un fucile a forma di croce. Fortemente simbolico e pressoché privo di una trama lineare, il film è una sorta di sogno ad occhi aperti che esplora figurativamente molte delle tematiche filosofiche e religiose, molti sono gli accenni all’Antico Testamento, che Oshii affronterà anche nei suoi lavori futuri.

ERA LA META’ degli anni ottanta, il periodo in cui l’animazione giapponese, sia quella seriale che quella per il grande schermo, cominciava ad essere scoperta a livello planetario, in Italia naturalmente, ma anche negli Stati uniti. Succede allora che arrivi in America, fra la massa di animazioni acquistate, anche Tenshi no tamago, come Angel’s Egg, ma ci si rende subito conto che non si tratta del solito prodotto per bambini o adolescenti ma di qualcosa di diverso. Il distributore americano decide allora di fare una cosa che oggi sarebbe impensabile, usare alcune scene del film di Oshii e montarle insieme con altre immagini live-action filmate per l’occasione, e creare così qualcosa di completamente diverso.
In the Aftermath esce nel 1988, debutto alla regia di Carl Copaert, protégé di Roger Corman. Si tratta di un film di serie Z ambientato in un futuro post-atomico, dove due uomini vagabondano per la terra desolata in cerca di viveri e di altri sopravvissuti. Uno di questi, dopo essere stato colpito alla testa, ha delle visioni che lo mettono in contatto con un angelo, ecco le parti animate di Tenshi no tamago, che lo aiuterà a trovare la salvezza. Di film stranieri rimontati per il mercato nazionale se ne sono visti parecchi, da alcuni Godzilla ai primi lavori di Francis Ford Coppola, fino a Nausicaä della valle del vento, diventato sempre negli anni ottanta ed in America, Warriors of the Wind.

MA In the Aftermath si spinge molto più in là, non solo la storia e le ambientazioni sono completamente diverse, ma anche l’uso delle voci in inglese fa parlare moltissimo la piccola bambina angelo, quando nell’originale giapponese profferiva solo alcune parole qua e là. Si cerca inoltre di dare una spiegazione, banalizzandole, ad alcune delle scene più poetiche dell’animazione, come ad esempio quella delle ombre dei pesci giganteschi che nuotano per la città. Insomma, In the Aftermath ha dell’incredibile, ma proprio il fatto che un lavoro del genere possa esistere, lo rende un qualcosa di estremamente interessante, affascinante ed unico nella storia del cinema. Tanto che recentemente è anche uscito in Blu-ray per la britannica Arrow Video, mentre, è bene ricordarlo, il film di Oshii a tutt’oggi non ha ancora mai avuto, al di fuori dell’arcipelago, un’edizione per il mercato home video.

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