C’è una nuova parola che è entrata nel lessico politico spagnolo. Si tratta del termine «escrache», cioè – più o meno – «sputtanamento». È la nuova protesta utilizzata dalla Pah (Piattaforma in difesa delle vittime dei mutui), il movimento che in questi anni è riuscito a bloccare centinaia di sfratti e che nei mesi scorsi ha raccolto un milione e mezzo di firme in calce a una legge di iniziativa popolare.

Una legge che il parlamento è stato costretto dalla pressione della piazza ad accettare di discutere nonostante il partito di maggioranza, il Pp, fosse all’inizio contrario. La proposta prevede il blocco degli sfratti, l’introduzione in Spagna della dacción en pago (la possibilità di restituire il bene per estinguere il debito: oggi chi perde la casa è anche costretto a pagare il mutuo) e l’introduzione di un parco di case sociali.

L’escrache nasce nell’Argentina della cazeroladas (le proteste con le pentole) e consiste nel “segnalare” (con picchetti, cartelli, adesivi) i deputati che sono contrari a una misura, in questo caso all’approvazione della legge popolare.
Ieri sera alle 8 scadeva il termine per presentare gli emendamenti dei gruppi parlamentari a questa legge e a quella, molto più blanda, presentata dal Pp mesi fa. Nel frattempo il Tribunale europeo di giustizia ha sentenziato in maniera inappellabile che la legislazione spagnola è illegale perché non protegge i consumatori sul tema alloggio e non li tutela dalle clausole abusive dei contratti di mutuo.

Proprio per questo ieri i militanti della Pah hanno lanciato una campagna nei tribunali di tutto il paese per fermare l’esecuzione degli sfratti in ottemperanza alla sentenza del tribunale europeo, che dà ai giudici spagnoli un nuovo strumento legale per bloccarli. «Ancora una volta la piattaforma sta facendo quello che avrebbe dovuto fare il governo, paralizzare le procedure illegali che vulnerano i diritti fondamentali», spiegava ieri da Barcellona Ada Colau, la faccia più visibile della Pah.

La lotta intrapresa dalla Pah in questi anni in cui centinaia di famiglie al giorno hanno perso la propria casa ha ottenuto che tutti i gruppi parlamentari a eccezione del Pp abbiano dichiarato che appoggeranno la legge. Senza però il sostegno del partito di maggioranza non c’è nessuna speranza che la legge possa essere approvata.

È questa la ragione per cui la Piattaforma ha lanciato, come aveva annunciato mesi fa, la campagna di «sputtanamento» che tanto fa discutere in questi giorni: decine di militanti si appostano sotto casa dei deputati contrari alla legge, o nei luoghi che frequentano, per «sensibilizzarli» sui sentimenti degli spagnoli che, secondo le inchieste, appoggiano maggioritariamente l’iniziativa di legge popolare.

La Pah ha sempre insistito che le loro iniziative sono pacifiche: non c’è aggressione, ma ci sono «segnalazioni» pubbliche con rumorose proteste, cartelli, adesivi, pentole e fischietti. L’idea è quella di «far riflettere» i deputati: «Saremo sempre pacifici, ma quanto abbiamo percorso tutte le strade per più di quattro anni e lo stato non ascolta le richieste dei cittadini e continua a permettere che vengano calpestati i diritti più basilari di migliaia di persone, che dovremmo fare?», diceva qualche giorno fa Colau. «Bisogna fare appello alla coscienza individuale dei deputati, dire loro che sono responsabili e che non possono rifugiarsi nella disciplina di partito. L’escrache è il grido delle vittime delle violazioni dei diritti umani».
Ma il Pp non la vede allo stesso modo e dopo le prime «segnalazioni» è passato all’attacco, paragonando la Pah, nell’ordine: ai mafiosi, ai terroristi dell’Eta e ai nazisti, definendo questi attacchi «violenti» e «intimidatori».
«Stiamo impazzendo tutti», hanno risposto dalla Pah, che ha anche denunciato di aver iniziato a ricevere minacce di morte. «Il limite non lo hanno superato i cittadini, ma la prassi bancaria e i governi che iniettano denaro pubblico alle banche mentre la gente si butta dalla finestra». L’avvocato della Pah, Rafael Mayoral è netto: «Il Tribunale europeo ha detto chiaramente che sono i processi di esecuzione ipotecaria armi in pugno a essere fuorilegge».