Cosa non si fa per correre in aiuto di un campione! Aspettando che torni a riprendersi la scena sul campo, recuperando forma atletica e fiducia nelle proprie doti tecniche, mister Sarri si è rimesso a servizio di Cristiano Ronaldo, auto-ridimensionandosi in autorevolezza e credibilità. Lo scatto d’indipendenza da sudditanze da pallone d’oro lo aveva mostrato in Juventus – Milan (facendo quello che dovrebbe fare qualsiasi allenatore quando il caso lo richiede) sostituendolo con Dybala. Era il 10 novembre, e per due settimane piene, nonostante il gol vittoria dell’argentino, sulla stampa sportiva non si è scritto altro che d’irriverenza nei confronti del campionissimo. Sarri, allora, si è ben guardato dal rifargli l’affronto, benché il giocatore nelle due partite successive abbia esibito un gioco al di sotto della sufficienza: sia contro l’Atletico Madrid sia contro il Sassuolo è stato lasciato in campo, a scapito di Dybala (che negli spezzoni di partita è sempre stato determinante) e dell’intera squadra. Ma se in Champions non ci sono stati effetti controproducenti, in campionato è mancata la vittoria e soprattutto si è persa la testa della classifica. Sarri d’altronde sin dall’approdo alla Juventus, nel giugno scorso, aveva usato deferenza nei riguardi di Ronaldo. A due giorni dal suo arrivo, come primo atto pubblico, si era precipitato in Costa Azzurra dove si trovava in vacanza il prezioso calciatore, al quale aveva espresso il proprio parere sulla nuova squadra che si andava delineando. Sulle questioni di calciomercato sarebbe stato ben accetto il giudizio di Ronaldo: era stato lui peraltro a consigliare il giovane olandese De Light di fungere da perno della difesa bianconera.
Ora CR7, ormai vicino a varcare la soglia dei 35 anni, comincia a disperdere brillantezza sul terreno di gioco. L’ambiente juventino – dirigenti, staff tecnico, tifosi – sono in ansia sul recupero atletico e psicologico, e predicono, tutti convinti, che aspettandolo con affezione a primavera ci si stropiccerà ancora gli occhi nel rivedere le giocate di Ronaldo. Chissà che ne pensano i colleghi di squadra, in cuor loro, dei trattamenti speciali riservati all’illustre compagno.
Una cosa pare consequenziale. Indipendentemente di come si concluderà la stagione della Juventus, l’avventura di Ronaldo in bianconero giungerà al capolinea: vincendo la Champions, si congederebbe da appagato; in caso contrario sembrerebbe illogico attenderlo per un altro anno ancora.