Mariarosaria Guglielmi, segretaria di Magistratura democratica, dove sbaglia il suo collega Zuccaro, che invece secondo il ministro Alfano «ha ragione al 100%»?
Se ha delle informazioni di reato, un procuratore della Repubblica deve svolgere indagini per accertare responsabilità penali che sono sempre personali. Altrimenti, parole come quelle del procuratore di Catania si risolvono semplicemente in un danno per le Ong che sono meritoriamente impegnate in un compito che prima svolgeva lo stato con l’operazione Mare nostrum.

Il vicepresidente della camera Di Maio chiede di rendere utilizzabili le intercettazioni svolte dai servizi segreti, che sono probabilmente quelle su cui si basano le dichiarazioni di Zuccaro. Che ne pensa?
È una proposta che è incompatibile con il sistema delle garanzie del nostro ordinamento. Non vorremmo che si creasse un precedente per cui domani ogni cittadino possa vedere utilizzate contro di lui fonti di intelligence che sfuggono alle garanzie processuali e di difesa.

Ora deve muoversi il Csm?
Il problema non è un intervento del Csm, semmai la necessità di riflettere sulla professionalità specifica che devono acquisire i magistrati nella comunicazione. Il contesto nel quale si rendono le dichiarazioni conta: il procuratore sarà stato in possesso di informazioni che possono avere un effetto diverso sull’opinione pubblica a seconda della situazione nella quale vengono rese pubbliche. Ci sono sedi opportune nelle quali parlarne, se invece vengono diffuse in questo modo generano solo allarmismo e si prestano a strumentalizzazioni a fini politici, anche perché non possono essere né smentite né confermate. Ed è grave che, alla fine, l’opinione pubblica recepisca il messaggio che le ong sono coinvolte nei traffici illeciti.